Udc risponde a Carbone e Trischitta: ordinari screzi tra fidanzatini

Prima furono gli annunci di sfiducia imminente, poi quelle delle dimissioni di massa, e nel frattempo un mare magnum di sconquassamenti rilevanti: inchieste, votazioni, scandali, addii e cambi in aula. La storia recente dell’Udc è fatta di qualche ripensamento e di non pochi attacchi subiti. Gli ultimi in ordine di apparizione arrivano da Pippo Trischitta (Forza Italia), a cui quell’assenza del gruppo scudocrociato durante la votazione del bilancio previsionale 2015 non è proprio andata giù. E con lui anche il commissario del Pd messinese, Ernesto Carbone, che sulla condotta dei politici nostrani non si è certo risparmiato: le sue parole hanno toccato nervi scoperti in special modo nell’ultima settimana, e le sue dichiarazioni rese pubbliche oggi -e che meritano un capitolo a parte- hanno mandato su tutte le furie i destinatari delle accuse.

Da parte dell’Unione di Centro arrivano ben due note in proposito nell’arco di 3 minuti: la prima è a firma del presidente Gianpiero D’Alia, la seconda del capogruppo in consiglio comunale. Il primo affida ad una dichiarazione sarcastica il proprio disappunto dal quale si legge un chiaro, ma non palesato, attestato di disistima verso i due che lo hanno avversato: “Ho letto in questi giorni dichiarazioni di esponenti politici messinesi di altissimo livello come Trischitta e Carbone. Confesso di non essere all’altezza per replicare ad attacchi così volgari. Non posseggo, infatti, le loro evidenti qualità politiche e morali”, afferma l’ex ministro.

E di “attacchi volgari all’ Udc”, parla anche Mario Rizzo, il quale in certe uscite legge “la prova evidente dell’incapacità politica di chi prima ha generato questa condizione di sfascio di Messina e poi va alla ricerca di una verginità perduta. La nostra posizione è chiara, coerente e trasparente. O Consiglio comunale e giunta si dimettono o presenteremo la mozione di sfiducia nei tempi che abbiamo già annunciato. Qui di inaffidabile c’è solo il Partito democratico. Un partito allo sbando che deve farsi perdonare la sua bulimia di potere passata presente e futura”.

Niente di tremendo, un semplice screzio tra ex fidanzati, sia in un caso (Forza Italia) che nell’altro (PD) : del resto se è centro è centro, equidistante o opportunamente apparentato oggi con gli uni domani con gli altri!

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