Morte Lorena: i “piloti” negano la corsa, ma per la Procura non è la verità

Si difendono dall’accusa di aver ingaggiato una corsa spericolata in pieno centro Gaetano Forestieri e Giovanni Gugliandolo, i due giovani arrestati il 4 luglio per l’ incidente che ha ucciso Lorena Mangano, ricordata ieri a Capo d’Orlando nel corso di una fiaccolata.

Sono stati ascoltati ieri mattina al carcere di Gazzi per circa un’ora dal Gup  Daniela Urbani, alla quale hanno negato di avere gareggiato prima dell’impatto con l’auto di Lorena.

Al finanziere viene contestato l’omicidio stradale e la partecipazione alla gara non autorizzata, al pasticcere ventiquattrenne soltanto la partecipazione alla corsa. Il sostituto procuratore Marco Accolla aveva addebitato anche a lui l’accusa legata alla morte di Lorena, ma il GUP Urbani ha respinto la richiesta, e al ragazzo non è contestata neppure l’omissione di soccorso, visto che dopo essersi inizialmente allontanato è tornato sul posto.

Luccisano, legale di Gugliandolo, punta ora sulla richiesta di Riesame, e sull’analisi delle immagini sequestrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona che lo immortalano decelerare prima dell’impatto tra l’Audi TT e la Panda di Lorena. Che per gli inquirenti, però, riguarderebbero un ultimo tratto di una corsa iniziata prima e sulla quale pesano le immagini ma anche diverse testimonianze.

Ad ammettere l’alta velocità Forestieri, che avrebbe anche ammesso al giudice di aver bevuto prima di mettersi alla guida della sua auto e il passaggio col rosso al semaforo posto ad incrocio tra la via Garibaldi e la via Torrente Trapani, respingendo comunque, anche lui, la contestazione di corsa non autorizzata.

Ma la ricostruzione della dinamica appare chiare nei dettagli dell’ordinanza del gip Daniela Urbani, dove viene definita “agghiacciante e senza ipotesi alternative”. Oltre alle testimonianze, infatti, il contenuto delle riprese video viene poi definito nell’ordinanza come al di fuori di ogni ragionevole rispetto delle regole della strada e della vita umana.

Zig-zag tra le auto, semafori rossi e folle velocità, tanto folle che dopo l’impatto l’Audi TT di Forestieri ha lasciato sull’asfalto tracce di frenata per circa 31 metri.

Inoltre Gugliandolo, che pure alla madre sentita dagli inquirenti in quanto intestataria della 500 Abarth aveva detto di aver assistito ad un incidente in cui era stato coinvolto un amico, non ha scelto di collaborare a differenza di altri testimoni per far luce sulle dinamiche dell’incidente, e mentre la famiglia della povera Lorena cercava notizie utili e piangeva al funerale, il pasticcere ha ritenuto di rimanere in silenzio. Fino a quando la sua auto è stata rintracciata.

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