L’opinione del cronista: un giornale è il cane da guardia dei cittadini

di Gianfranco Pensavalli – C’è differenza, e pure tanta, tra chi fa giornalismo con scrupolo e onestà e chi tiene nei cassetti notizie di cronaca che fanno fin troppo male perché, essendo socialmente rilevanti, possono mettere in ginocchio chi detiene il potere. Che lusinga o minaccia chi prova a far saltare il banco. Oppure isola.

Messinaora interpreta il pensiero di quelli che pretendono che un giornale, ancor oggi, sia il cane da guardia dei cittadini. Poi ci penseranno i giudici a concludere indagini, emettere sentenze, eventualmente annullarle. E, attenzione, scrivere di certe cose non significa mettere in piedi un Tribunale e dire e scrivere chi è colpevole o chi è  innocente. Scrivere significa anche prender atto di come evolve la situazione. Ovvero che a Patti han fatto carta straccia o quasi dell’operazione antidroga sui Nebrodi,  denominata Affari di famiglia, ridicolizzando le richieste del pm e rimettendo in libertà dopo due anni in carcere. Oppure rileggere l’operazione messinese con dentro Luigi Tibia e dopo le decisioni del Tribunale del Riesame che – ad esempio- oggi renderà note le motivazioni con le quali ha annullato l’obbligo di firma per l’avvocato Bonanno.

Cosiccome se scrivono che la moglie di Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, è stata individuata in una Teresa Rampulla “capa della mafia” e non è vero, devi esser pronto a capire al volo se son bufale o altissima espressione di tentativo mediatico di delegittimazione.

Al tempo, virare su quel fitofarmaco romeno che avvelena i Nebrodi e interpretare il lavoro investigativo -giornalistico  come difesa della società. Oppure piombare su Rometta e mettere in piedi un reportage su rifiuti interrati ad Oliveto, carne con muffa che un noto macellaio ha venduto impunemente (oggi non è più operativo, ndr) ma anche il balletto tra le Procure di Messina e Barcellona per non mettere in ginocchio un noto faccendiere, vicinissimo alla mafia di Barcellona, che governa i Peloritani tra Saponara e Santa Lucia del Mela  magari puntando sull’assegnuccio cabriolet e non su roba eclatante.

Oppure farsi un’ idea di quel che sta accadendo a Oliveri.

Certo, ti devi occupare anche di buche e se lo sponsor Franza è etico e necessario a giorni alterni ma senza obiettività faziosa. Raccontando fatti, non vergando veline.

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