L’aeroporto dello Stretto a rischio chiusura

E’ stata fissata al 20 settembre la data della seconda udienza che interessa il procedimento fallimentare della società di gestione dell’aeroporto di Reggio Calabria. I soci shanno rinviato a venerdì l’assemblea nella quale si discuterà della possibilità di salvare la Sogas investendo risorse pubbliche, o dichiarare lo scioglimento della società. E’ stata la Regione a chiedere il rinvio dell’assemblea, per poter versare parte delle quote con le quali intende procedere alla ricapitalizzazione della Sogas, cercando così di saldare i debiti e procedere all’approvazione del bilancio.
Ma per ripianare le perdite, che ammontano a 9 milioni nel 2015, e acquisire anche le quote dei soci inadempienti (camera di commercio e città metropolitana di Messina), servirebbe un iter legislativo troppo lungo. Inoltre il comune, che pare dovrebbe versare 400 mila euro, si scontra con le note difficoltà del piano di rientro e la provincia, che ha sempre sostenuto la società spesso anticipando le quote di qualche altro socio, adesso pare abbia problemi di carattere burocratico.
Nel corso del fine settimana, i componenti del consiglio di amministrazione, insieme ai legali ed ai revisori dei conti, valuteranno l’ipotesi di liquidazione della società, anche se fino a poco tempo fa affermavano l’intenzione di partecipare al bando trentennale di Enac ed oggi c’è il rischio di una revoca della concessione da parte del soggetto regolatore delle attività di trasporto aereo. Il presidente del Cda Domenico Bagnato sostiene che l’assemblea dei soci valuterà tutte le ipotesi. “Se non dovessero maturare le condizioni per procedere alla ricapitalizzazione in tempi piuttosto rapidi – ammette Bagnato – non resterebbe che procedere all’adesione al fallimento”. Intanto aumenta il coro di voci che si unisce agli appelli del consigliere comunale Massimo Ripepi.
Dal presidente regionale Cidec, Maurizio Fiorenza, alle associazioni “Cittadini” e “Nosside”, tutti sono concordi nel ritenere vergognoso che un aeroporto che include ben due città metropolitane (Reggio e Messina) sia declassato a scalo d’interesse nazionale, e si rivolgono alle istituzioni ed ai cittadini perché non si spengano i riflettori su questa vicenda di notevole importanza per il territorio. (@G.Pensavalli)

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