No all’inceneritore a Pace del Mela: padre Tifirò, “istituzioni con i cittadini, non con il potere industriale e bancario”

In data odierna, il Sac. Giuseppe Trifirò, parroco di Archi e Pace del Mela, a nome dei cittadini e delle Associazioni ambientaliste ha spedito all’Assessorato Regionale Energia e Servizi di Pubblica Utilità, Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, Servizio 7, oltre 1500 firme.

“E’ un risultato importante, in soli quattro giorni sono stati raccolti i moduli – ha spiegato il sacerdote, da anni accanto ai cittadini di cui conosce i drammi e i lutti – I cittadini sono stanchi di vivere in un territorio altamente inquinato e non possono trascorrere tutta la loro vita a lottare sempre contro nuove forme di inquinamento e chiedono fino alla nausea risanamento e sicurezza. Non è più tollerabile realizzare altri impianti inquinanti sul nostro territorio. Infatti i cittadini hanno chiesto all’Assessorato Regionale, considerato che il nostro territorio è dichiarato Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale e si registrano aumento di patologie ambientali, di non autorizzare l’impianto presentato dalla ditta ESI SpA. Un impianto di incenerimento di rifiuti anche pericolosi vicino alle abitazioni.

Chiederemo alla Regione la nostra presenza all’interno della Conferenza dei Servizi. Padre Trifirò tiene ad informare che se è necessario la raccolta delle firme continuerà e i cittadini non si fermeranno soltanto a questa azione e passeranno ad altre forme di protesta più incisive. La mobilitazione della popolazione è fondamentale per vincere questa e tutte le altre battaglie. I cittadini, ormai maturi, hanno risposto con forza e determinazione all’appello lanciato e hanno dimostrato grande sensibilità verso le problematiche ambientali specialmente nel lasciare un avvenire sicuro alle future generazioni. Si esorta la Regione a  bloccare questo progetto ed a risanare immediatamente la Valle del Mela. E’ tempo che le Istituzioni siano alleate con i cittadini e non con il potere industriale, economico e bancario”.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it