Messina nella Guida Michelin con lo Chef Caliri, alle Eolie una stella

Lo chef messinese Pasquale Caliri del “Marina Del Nettuno Yachting Club” vola nel firmamento della guida Michelin: infatti tra le novità della 62esima edizione presentata al teatro Regio di Parma fa ingresso il ristorante “ Marina Del Nettuno Yachting Club” guidato dallo chef Pasquale Caliri.

Una menzione che riconosce l’eccellenza dei principali ristoranti italiani che garantiscono una cucina di altissimo livello.

La “rossa”, infatti, costituisce il premio più ambito tra gli chef di ogni nazione e, ogni anno, cresce tra gli chef la “febbre” da guida per entrare nell’olimpo dei super chef Michelin.

I criteri per la selezione della guida sono rigorosissimi. Solo i ristoranti che riescono a passare al giudizio severo degli anonimi ispettori della guida riescono ad ottenerne l’inserimento.

Il-nuovo-simbolo-il-piatto-MichelinLa menzione riservata a Caliri con simbolo del piatto riconosce una cucina moderna, una buona qualità dei prodotti e le competenze dello chef.

Pasquale Caliri è da poco più di due anni alla guida del ristorante “Marina Del Nettuno” diretto da Sabrina Russo e di proprietà della “Comet” dell’ imprenditore Ivo Blandina. Dopo varie esperienze in Italia e all’estero, lo chef che è allievo di Gualtiero Marchesi, ha già raggiunto notevoli risultati di critica e di pubblico conquistando numerosi riconoscimenti.

La Guida Michelin del 2017 quest’anno premia in totale 343 ristoranti del Bel Paese (seconda nazione al mondo per numero di stellati). Sono otto i ristoranti che potranno fregiarsi delle tre stelle, 41 ne avranno due mentre 294 sono i locali a cui è stata assegnata una stella. Le eccellenze della gastronomia italiana (tutte riconferme), sono ‘Piazza Duomo’ ad Alba (Cuneo), ‘Da Vittorio’ a Brusaporto (Bergamo), ‘Dal Pescatore’ a Canneto sull’Oglio (Mantova), ‘Le Calandre’ a Rubano (Padova), ‘Osteria Francescana’ a Modena, ‘Enoteca Pinchiorri’ a Firenze, ‘La Pergola’ a Roma, e ‘Reale’ a Castel di Sangro (L’Aquila). Con 33 novità tra i ristoranti di qualità, tra cui quello guidato dallo Chef Caliri, l’Italia si conferma la seconda selezione più ricca al mondo. Cinque sono poi i nuovi ristoranti a due stelle, 28 le new entry ad una stella. Sono 260 i nuovi B&b Gourmand.

Confermata la stella, nonostante il cambio di Chef, al ristorante Cappero di Vulcanello, che consegna alle Eolie un posto tra le località dove è possibile godere di un’ottima esperienza enogastronomica.

“La Guida 2017 è un viaggio in Italia che davvero suggerisce molte deviazioni – spiega Sergio Lovrinovich, caporedattore della Guida Michelin Italia – ad esempio Danì Maison di Nino di Costanzo, a Ischia, è un viaggio nella tradizione partenopea scandito dai suoi classici, che passa per un giardino dai colori arcobaleno. È la novità più significativa al Centro-Sud”. Al Nord, abbiamo due belle novità: la cucina aromatica di Schneider al ristorante Terra, in Val Sarentino, e la sicura mano di Alfio Ghezzi alla Locanda Margon, a Trento, maturata negli anni e ben sostenuta da una maison di vini di alta qualità. Due novità a Milano, città dalla clientela esigente, cosmopolita e appassionata di arte, che ben si addice ai due ristoranti Seta, al Mandarin Oriental Hotel, ed Enrico Bartolini al Mudec, Museo delle Culture in zona Navigli.

È indubbio, secondo i curatori, che il 2017 sia l’anno di Enrico Bartolini, che realizza il ‘triplete’ da quattro stelle, fregiandosi di una nuova stella con la rinascita di uno storico locale a Bergamo Alta, ora Casual Ristorante, di un’altra nuova stella in Località Badiola a Castiglione della Pescaia con La Trattoria Enrico Bartolini, e vede al Mudec l’assegnazione delle due stelle. Novità assoluta per la Guida Michelin la scelta di non presentare la sua edizione italiana in Lombardia. Diventa itinerante e Parma è stata una scelta in linea con la volontà di valorizzare il grande mondo della gastronomia italiana.

“La Guida Michelin in questi sessanta anni di vita ha fatto viaggiare gli italiani alla ricerca del mangiare bene ora ha deciso lei di mettersi in viaggio partendo da Parma – ha concluso Marco Do, direttore comunicazione Guida Michelin – Iniziamo dalla food valley, la culla delle materie prime che sono la base di ogni piatto stellato”.

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