Scipilliti ritrovato senza vita in un dirupo a Savoca, indagini in corso

L’ultimo segnale dal cellulare di Roberto Scipiliti era giunto da Savoca. Qui era stato agganciato l’ultima volta il suo telefonino, e le ricerche si sono concentrate fino all’esito di ieri alle 17, quando il suo corpo senza vita è stato ritrovato in un dirupo a Rina, una frazione di campagna, a Savoca.

Prezioso l’itervento del cane Zeus del vigili del fuoco, che ha condotto nel punto esatto gli uomini impegnati nelle ricerche dallo scorso 8 gennaio: i carabinieri della Compagnia Messina Sud,d ai comandi del Maggiore Paolo Leoncini, della stazione di Roccalumera guidata dal maresciallo Santi Arcidiacono e gli esperti del Reparto Investigazioni Scientifiche di Tremestieri.

Sul cadavere non ci sarebbero segni evidenti, né di arma da fuoco né di coltello o altra arma bianca. Mentre ad una prima ispezione sono emerse tumefazioni al viso ed ecchimosi anche sul corpo e le braccia. Inoltre il corpo di Scipilliti era parzialmente coperto da un sacco scuro.

La morte, da un primo esame, risalirebbe ad almeno due giorni fa. Ma sarà l’autopsia già disposta dal magistrato a fare chiarezza sulla sua morte.

Qualcuno ha ucciso Scipilliti, e ora si indaga sul possibile movente e sulla dinamica, per capire se la morte è avvenuta per un regolamento di conti “andato oltre” o se si è dinanzi ad un omicidio premeditato.

La sua auto era stata trovata regolarmente parcheggiata e chiusa a chiave all’indomani della scomparsa avvenuta l’8 gennaio a Santa Teresa Riva, davanti ad un bar.

Adesso si scava nel passato dell’uomo, che nel 2014 era stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di tenere in piedi una serie di truffe agricole ai danni dell’Agea e dell’Unione Europea.

Ma su questa circostanza, da messinora messa in evidenza già alla notizia della scomparsa, non sono d’accordo i familiari. Tanto che sul nostro sito sono piovuti gli insulti del cognato “Siete dei porci perché divulgare queste notizie…..” (ed altro di non riportabile).

Chi lo ha ucciso? Una ipotesi giornalistica da subito è stata quella di concentrasi sul passato per dare una spiegazione ad una scomparsa avvenuta subito dopo le festività natalizie, periodo in cui l’indigenza si fa ancora più pesante, soprattutto da chi magari si è sentito truffato da qualcuno che in attesa di processo, viveva “tranquillamente” agli occhi dei suoi paesani. Ma come molte al vaglio in queste ore, è solo un’ipotesi. (@Pal.Ma.)

 

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