Inchiesta Messinambiente: chiuse le indagini per i dirigenti, accusati di peculato, truffa e falso

Ultimo step prima della richiesta di rinvio a giudizio. Sono state infatti chiuse le indagini, con relativo avviso di garanzia, nei confronti di diversi dirigenti di Messinambiente, coinvolti nell’inchiesta iniziata nel 2014 e che portò alla clamorosa operazione del novembre 2015.

L’avviso di chiusura delle indagini e l’invio delle relative informazioni di garanzia da parte dei sostituti procuratori Roberta La Speme e Stefania La Rosa riguarda Claudio Sindoni, responsabile del settore servizi, Roberto Lisi responsabile del settore acquisti, al responsabile dell’autoparco Filippo Marguccio e ad Antonino Magazzù: le ipotesi di reato alle quali i magistrati hanno lavorato sono di peculato, truffa e falso. Gli inquirenti hanno messo un punto fermo sulle accuse ipotizzate; in questa caso sotto la lente c’erano l’uso di mezzi e carburante, ma non solo, e si preparano adesso a chiedere il rinvio a giudizio di tutti quanti.

ECCO LE SINGOLE ACCUSE MESSE NERO SU BIANCO DALLA PROCURA (fonte edg)

ROBERTO LISI, NELLA QUALITA’ DI RESPONSABILE DEL SETTORE IMPIANTI DI MESSINAMBIENTE, AVREBBE ATTESTATO DI AVERE EFFETTUATO 27 TRASFERTE DI SERVIZIO FUORI SEDE DI DURATA SUPERIORE A QUELLA EFFETTIVA (NELLE DATE 6.2.2013, 8.2.2013, 18.2.2013, 6.3.2013, 11.3.2013, 12.3.2013, 4.6.2013, 4.7.2013, 11.7.2013, 18.7.2013, 25.7.2013, 22.8.2013, 29.8.2013, 5.9.2013, 12.9.2013, 26.9.2013, 3.10.2013, 10.10.2013, 17.10.2013, 24.10.2013, 29.10.2013, 31.10.2013, 14.11.2013, 21.11.2013, 29.11.2013, 12.12.2013 E 23.12.2013), INDUCENDO IN ERRORE LA SOCIETA’ SULLA DURATA DELLE TRASFERTE EFFETTUATE E SULL’ENTITA’ DEGLI EMOLUMENTI SPETTANTI O A TITOLO DI ‘STRAORDINARIO’ (PER LE TRASFERTE DI DURATA PARI O INFERIORE ALLE 12 ORE) O A TITOLO DI ‘DIARIA DI TRASFERTA’ (PER LE TRASFERTE DI DURATA SUPERIORE ALLE 12 ORE), COSI’ PROCURANDOSI, SECONDO L’ACCUSA DELLA PROCURA, UN INGIUSTO PROFITTO PARI A EURO 5.800 CON PARI DANNO PER LA SOCIETA’.

ROBERTO LISI, NELLA QUALITA’ DI RESPONSABILE DEL SETTORE IMPIANTI DI MESSINAMBIENTE E FILIPPO MARGUCCIO NELLA QUALITA’ DI RESPONSABILE DELL’AUTOCENTRO, SECONDO L’ACCUSA, ‘DICHIARAVANO FALSAMENTE NEI FOGLI DI AUTORIZZAZIONE SUCCESSIVAMENTE VISTATI DA ANTONINO MILORO’, DIRIGENTE DELL’AREA TECNICA, DI AVERE EFFETTUATO LE TRASFERTE DI DURATA SUPERIORE A QUELLA EFFETTIVA, ATTESTANDO IL FALSO IN ATTO PUBBLICO.

CLAUDIO SINDONI, PERCHE’ NELLA QUALITA’ DI RESPONSABILE DEL SETTORE SERVIZI DI MESSINAMBIENTE, NELL’ESERCIZIO DELLE SUE FUNZIONI, OMETTENDO DI ASTENERSI IN PRESENZA DI UN INTERESSE DI UN PROSSIMO CONGIUNTO, INTENZIONALMENTE PROCURAVA AL FIGLIO CESARE SINDONI, RESPONSABILE DELL’UFFICO SERVIZI UN VANTAGGIO PATRIMONIALE PARI AD EURO 5.237,53. ‘SEGNATAMENTE CLAUDIO SINDONI REDIGEVA IN DATA 17.11.2011 UNA PROPOSTA DI INCENTIVO ECONOMICO INDIRIZZATA ALL’AMMINISTRATORE UNICO DELLA SOCIETA’ MESSINAMBIENTE ARMANDO DI MARIA, IN FAVORE DEL PROPRIO FIGLIO, CESARE SINDONI. LA SUDDETTA PROPOSTA VENIVA ACCOLTA DAL DI MARIA IL 22.11.2011, CON LA QUALE VENIVA CONCESSO IL RICHIESTO BENEFICIO ECONOMICO NELLA MISURA DI 150 EURO MENSILI A DECORRERE DAL NOVEMBRE 2011 SINO AL FEBBRAIO 2014‘.

FILIPPO MARGUCCIO, NELLA QUALITA’ DI RESPONSABILE DELL’AUTOCENTRO, PERCHE’ “CON ARTIFICI E RAGGIRI”, CONSISTITI NELL’AVERE ATTESTATO DI AVERE EFFETTUATO 6 TRASFERTE DI SERVIZIO FUORI SEDE DI DURATA SUPERIORE A QUELLA EFFETTIVA, INDUCEVA IN ERRORE LA SOCIETA’ MESSINAMBIENTE SULLA DURATA DELLE TRASFERTE EFFETTUATE E CONSEGUENTEMENTE, SULL’ENTITA DEGLI EMOLUMENTI SPETTANTI O A TITOLO DI ‘STRAODINARIO’ O DI ‘DIARIA DI TRASFERTA’, COSI’ PROCURANDOSI UN INGIUSTO PROFITTO, PARI A 791,00 EURO, CON PARI DANNO PER LA SOCIETA’. CON L’AGGRAVANTE DI AVERE COMMESSO IL FATTO AI DANNI DI UN ENTE PUBBLICO, IL COMUNE DI MESSINA, CHE PARTECIPA LA SOCIETA’ MESSINAMBIENTE E SUI CUI RICADONO I COSTI DELLA STESSA.

ANTONINO MAGAZZU’, PERCHE’ NELLA QUALITA’ DI PREPOSTO DELLA SOCIETA’ MESSINAMBIENTE, “CON ARTIFICI E RAGGIRI, CONSISTITI NEL FIRMARE IN DATA 17 MARZO 2014 IL FOGLIO PRESENZA DEL 16 MARZO 2014 RELATIVO AL TURNO DELLE ORE 04.00/10.00, INDUCEVA IN ERRORE LA SOCIETA’ MESINAMBIENTE SULLA SUA PRESENZA IN SERVIZIO IL 16 MARZO 2014 DALLE ORE 04.00 ALLE ORE 10.00 (TURNO DOMENICALE) E, CONSEGUENTEMENTE, SULL’ENTITA’ DELLA RETRIBUZIONE DOVUTA, COSI’ PROCURANDOSI PROFITTO PARI AD EURO 68,57, CORRISPONDENTE ALLA RETRIBUZIONE DOVUTA PER TURNO DOMENICALE, CON PARI DANNO PER LA SOCIETA’”. CON L’AGGRAVANTE DI AVER COMMESSO IL FATTO AI DANNI DI UN ENTE PUBBLICO, IL COMUNE DI MESSINA, CHE PARTECIPA LA SOCIETA’ MESSINAMBIENTE E SU CUI RICADONO I COSTI DELLA STESSA.

Due i filoni d’indagini su Messinambiente, con due procedimenti penali diversi, da parte della Procura da un lato, ma anche Antimafia dall’altro.

Come si ricorderà ad aprile 2014, polizia e carabinieri acquisirono trenta faldoni di documenti, dai bilanci, registri iva e cespiti e libri mastri (dal 2009) agli estratti conto bancari. E poi fatture, di tutti i tipi, con tanto di date e modalità di pagamento: dal servizio di trasporto in discarica al lavaggio e manutenzione dei mezzi e dei cassonetti, dall’acquisto e noleggio di automezzi a tutti gli altri acquisti di beni strumentali, per terminare con fatture dei costi per le consulenze e incarichi fino addirittura alle quietanze per le polizze assicurative.

Sotto la lente degli inquirenti gli affidamenti di servizi e consulenze a vantaggio di imprenditori e professionisti “amici”, scelti in modo del tutto discrezionale e spesso senza una contropartita in termini di efficienza, qualità ed economicità del servizio reso.

Intanto la municipalizzata, in liquidazione in vista della nascita di una multiservizi, soffre per la paralisi del consiglio comunale.

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