L’inchiesta sul giocatore filippino morto a Messina

Nuovo tassello nella vicenda del filippino morto al PalaRussello di Messina lo scorso 22 gennaio, durante un incontro del torneo asiatico di basket. Detto che il 33enne era sposato, padre di una bimba, che non aveva idoneità all’attività agonistica e neppure il permesso di soggiorno, che sono scoppiate pesantissime polemiche all’interno della stessa Comunità filippina, occorre capire perché le Istituzioni messinesi hanno ordinato il silenzio. Che il cronista stravolge con l’ennesima indagine indipendente.

A condurre le indagini è il comandante della stazione dei Carabinieri Messina Principale che sta cercando di capire quali siano i rapporti al PalaRussello tra la custode, la signora Sollima, e chi utilizza l’impianto.

A far saltare il banco è stato Coppola, il presidente della formazione di C femminile di calcio F24, inizialmente multata dal giudice sportivo di 80 euro perché l’incontro con il Megara non si era disputata. Coppola ha fatto ricorso e lo ha vinto. Perché il giudice ha ordinato l’interpello al Comune di Messina che ha confermato che l’indisponibilità dell’impianto era dovuto a sequestro giudiziario per un evento luttuoso verificatosi al mattino. La morte del filippino, per l’appunto. (@G. Pensavalli)

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