Calcio e politica. L’ACR Messina vuol tornare al Celeste ma….

In commissione Sport a Messina ( presiede Piero Adamo) ci sono quelli dell’ ACR che richiamano tanti giornalisti e così, per molti consiglieri, è un momento di gloria   acchiappare un microfono e spararle così grosse da far rimpiangere al cronista l’ora persa. A dir il vero, il meglio è firmato da Lucy Fenech, che ammette di non capire di pallone: ” Sì, ma a quanto ammontano i debiti che avete con il Comune e  se e come intendete ripianarli?”. Bingo! Peccato che in precedenza il collega di movimento Maurizio Rella , ex rugbista poi interessatosi a tennis e pallanuoto per motivi di famiglia, aveva giocato con due mazzi di carte , uno dei quali fasullo, facendo riferimento al cosiddetto rapporto Carabellò, dal nome dell’ex dg e a lungo mediatore per varie cordate. Servirebbero due giorni per disvelare quel che è già roba da procura. Comunque, l’Acr vuol tornare al ” Celeste” e il solo Andrea Consolo, ex guardalinee internazionale, ha detto che non si può. Per motivi di sicurezza ( zona Policlinico, capolinea del tram, svincolo di Gazzi) . Ah, qualcuno che dicesse qualcosa sui fari pericolanti? Ma smettetela di chiedere la luna a gente che sa a malapena far di conto. Certo, patron Franco Proto ci marcia con la sua filosofia da liceale quando parla di sport come effetto sociale, comunione d’intenti, fresca ” cittadinanza” messinese. Che con il calcio pro ci sta come un turco nel governo olandese. Altro. Donatella Sindoni vorrebbe saperne di più sul bar al San Filippo in concessione, Gaetano Gennaro ricorda che con i Franza andò tutto a p…ne quando si parlò di gestione degli stadi e project financing ( ma Interdonato lo propone per il San Filippo). Domanda per Carlo Cantali: da quale archivio ha tratto il numero di 33.000 abbonati in A? Benedetto Vaccarino ha chiesto se è ipotizzabile l’intervento di nuovi soci e Consolo ha ribadito che senza Proto oggi il Messina avrebbe già assommato un paio di rinunzie per via delle inadempienze di quellicheceranoprima. Nota finale. Ma degli intervenuti c’è qualcuno che sa che il Celeste è sporco, senza manutenzione e che sono stati spesi 240.000 euro per lavori interni a firma l’Ambiente ( appalto concesso con via libera del dirigente De Francesco l’otto agosto scorso,ndr) e che , al momento, non è attiva la convenzione Comune-stadi?
@GP

 

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