Caso Manca: per la Procura di Viterbo è stata la droga. La madre, “ucciso per la seconda volta”

Una condanna che per la Procura di Viterbo mette la parola fine al caso Manca. Monica Mileti, la 50enne romana accusata di aver ceduto al medico siciliano Attilio Manca la dose di eroina che lo uccise nel 2004, è stata infatti condannata a  Cinque anni e quattro mesi, più 18mila euro di multa. 

La sentenza, emessa oggi dal tribunale laziale giunge oggi, segnando la conclusione di un processo che ha visto il procuratore Paolo Auriemma, sostenere che “il medico, pur non essendo un tossicodipendente, era purtroppo un assuntore occasionale di eroina. Ogni altra ipotesi alle spalle di questo processo è fantasiosa”.

Ma il caso non è affatto “chiuso” per la famiglia Manca, che continuerà a chiedere giustizia, dichiarando una “farsa” il processo e sperando nella nuova inchiesta aperta dalla Procura di Roma, dove l‘avvocato Ingroia ha depositato le ultime dichiarazioni del pentito Campo.

angela manca“Oggi è un giorno di LIBERAZIONE – ha commentato la madre di Attilio, la coraggiosa signora Angela – Finalmente dopo 13 anni di umiliazioni, di verità nascoste e negate, di ricostruzioni fantasiose, possiamo dire che è finita; ci siamo liberati della Procura di Viterbo.
Certo che, anche se me lo aspettavo, ho una grande amarezza nel cuore, ma la procura di Viterbo ha sempre sostenuto l’accusa nei confronti di Attilio ed oggi con questa sentenza lo ha ucciso per la seconda volta, cercando di togliergli anche la dignità di Uomo e la serietà di professionista serio e stimato”.

“Adesso ripongo fiducia e speranza nel dottor Pignatone – continua Angela Manca –  che ha aperto un fascicolo per omicidio, anche se da parte di ignoti, in base alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.
Sono fiduciosa perchè la verità su Attilio è tutta fuori e per comprendere che non è morto per overdose basta solo guardare quelle foto scattate dalla scientifica.
Io e la mia famiglia non ci arrenderemo mai”. (@Pal.Ma)

 

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