Oltre l’emotività, ecco perchè dobbiamo lasciare andare il piccolo Charlie Gard

di Tiziana Cauli –  Penso che l’orrore vero di questa vicenda sia il modo in cui viene strumentalizzata politicamente anche dai parlamentari italiani per farsi propaganda con messaggi anti-europei che non c’entrano assolutamente nulla con questo caso, anti medicina e scienza e pro-vita (non certo quella di Charlie) e senza alcun riguardo per la sofferenza di un esserino incapace di esprimerla e il cui calvario inutile viene prolungato oltre misura per alleviare il dolore di due genitori che, comprensibilmente, non ragionano più.

Gli unici che finora hanno agito nell’interesse del bambino sono i medici, per questo i giudici hanno dato loro ragione. Tutti i giudici. I medici hanno inizialmente sostenuto i genitori nel loro desiderio di sottoporre il piccolo al trattamento sperimentale (che non e’ comunque curativo), ma poi le condizioni del bambino sono precipitate e persino i medici negli Stati Uniti hanno detto che pur restando disponibili a intervenire (son comunque tanti soldi e una cavia umana, per la prima volta dopo i topi) non credono possa servire a nulla. NULLA.

Di certo resta che il bambino prova sofferenza. Una sofferenza enorme. Di cui nessuno ha pietà tranne i medici. Si ha pietà solo dei genitori, e per carità, è una tragedia che non si augura a nessuno.

Ma adesso basta. Sentire Salvini che si commuove perché i genitori, come hanno detto in un post di Facebook, non possono portare il bambino a casa e fargli finalmente il bagnetto, è una roba grottesca. Non lo puoi fare il bagnetto a un esserino in quelle condizioni, primo perche’ se lo stacchi dalle macchine muore e secondo perché lo torturi per soddisfare un tuo desiderio irrazionale.

I medici che te lo impediscono non sono mostri, sono gli unici rimasti umani. Lasciate andare Charlie, ha sofferto abbastanza.

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