Amam: aperta un’inchiesta sulla nomina a Direttore di Claudio Cipollini

La Procura di Messina ha ordinato un sequestro di atti presso la società partecipata di viale Giostra. Pochi giorni fa infatti i Carabinieri si sono presentati negli uffici dell’azienda che gestisce il servizio idrico e hanno richiesto tutti gli atti che si riferiscono alle procedure di selezione e nomina del direttore arruolato all’Amam lo scorso 1 febbraio. Claudio Cipollini, romano, 63 anni, era risultato vincitore della selezione già nel mese di ottobre 2016.

Adesso la Procura vuole vederci chiaro, per vericare se siano stati rispettati i criteri deniti dal bando, acquisendo «… tutta la documentazione in originale relativa alla procedura di selezione per la nomina a direttore generale dell’Amam Spa di Messina».

La delega è del sostituto procuratore Anna Maria Arena, che nelle scorse settimane aveva aperto un fascicolo ipotizzando, per il momento contro ignoti, i reati di abuso d’ufficio e falso del pubblico ufficiale in atto pubblico.

Il periodo temporale sotto osservazione da parte del magistrato è ovviamente quello della procedura di selezione e nomina del nuovo dg dell’Amam, ovvero del settembre del 2016, quando l’amministrazione comunale espletò attraverso una commissione esterna composta dal presidente Ennio Quaranta, e da Simonetta Di Prima e Giovanni Restuccia, che lavorò per due mesi per la verica dei titoli e per i colloqui, valutando i vari curricula pervenuti a Palazzo Zanca, tutti “locali” tranne quello di Cipollini.

All’epoca si registrarono polemiche sui criteri adottati dalla commissione esaminatrice, e in particolare fu il consigliere Daniele Zuccarello a prendersi la briga di spulciare carte. Secondo la valutazione del consigliere, divenuto famoso dopo l’intercettazione nell’ambito di Gettonopoli che lo ha visto condannato a 4 anni e 3 mesi),  Cipollini non avrebbe avuto i requisiti in relazione al numero di dipendenti di ReteCamere, definito in autocerticazione in 80 e verificato dal consigliere in 47.

L’amministrazione rispose con una nota, spiegando che «la commissione esaminatrice ha chiarito di avere adottato, per tutti i candidati, il criterio secondo cui i collaboratori fissi vanno considerati equivalenti ai dipendenti ed ha espresso ufficialmente, su richiesta dell’azienda, questa posizione tanto all’Amam quanto all’azionista unico. La questione relativa al numero dei dipendenti era già stata posta al presidente della commissione, che ha chiarito il principio adottato per tutti i candidati, in sede di accertamento del possesso di tali requisiti».

Già con Messinambiente Zuccarello aveva chiesto l’intervento della magistartura con un esposto per verificare la nomina di un altro “non messinese”, Raphael Rossi, accusato di un abuso d’uffico mai avveuto come hanno poi verificato in tribunale.

 

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