Cuzzola, il bilancio comunale e i consiglieri “bacchettoni”

Per l’amministrazione doveva essere la “fine del tunnel”, invece la manovra di bilancio 2017-2019  è finita in un cul de sac, alla luce dell’ultima votazione che il 31 dicembre ha registrato in consiglio comunale la mancata approvazione della modifica al Bilancio  Variazione al bilancio comunale. Un’occasione ghiotta per iniziare una campagna elettorale dove a farne le spese, nemmeno a dirlo, è la collettività. Infatti al netto di un numero esiguo di consiglieri comunali, sempre sull’orlo del numero legale per mantenere in vita l’organo di controllo, il documento di bilancio non è stato sufficientemente “studiato” da chi doveva ratificarlo. E non sono bastate le spiegazioni tecniche e politiche dell’assessore Cuzzola, non si poteva votare perchè “non è transitato né in Commissione né tantomeno i dirigenti hanno spiegato le modalità di impegno di spesa e sono pagati per questo” arriva a dire Zuccarello del Gruppo Misto.

Consiglio comunale“Il metodo ed il merito della questione variazione di bilancio non ci hanno convinto”, sottolineano pure i consiglieri del PD Siracusano e Gennaro.

In pratica però, il problema è stato quello di approvare delle spese finanziate con la variazione (ad esempio il Capodanno) che adesso diventano debiti fuori bilancio. Una questione più tecnica che materiale. Sono spese per le quali ci sono coperture, ma che graveranno sul bilancio e potrebbero non essere digerite dai Revisori dei Conti, nell’ottica di quel riequilibrio previsto per i Comuni italiani in “sofferenza”

Quella del 31 dicembre è stata una brutta pagina – ha dichiarato Enzo Cuzzola –  Siamo arrivati per l’ennesima volta in consiglio all’ultimo minuto, ce ne siamo scusati, ma hanno inteso la cosa come una forzatura. L’urgenza della variazione era confermata dal parere dei Revisori, ma non è bastato. I consiglieri lamentano spesso la poca comprensione dei documenti di bilancio, che peraltro noi opportunamente cerchiamo di rendere in chiaro, ma la norma sulla contabilità armonizzata prevede, quasi una sorta di accentramento di scelte in capo alle giunte, documenti sempre meno dettagliati, ai quali bisognerà, prima o poi, abituarsi. E’ stata una brutta pagina ed io sono molto rammaricato. Intanto perché non sono riuscito a farmi comprendere. Poi perché il danno che potrebbe derivarne alla Città è enorme. Infatti emergono due ordini di problemi, in primo luogo bisognerà trovare il modo di rimediare alla “omissione” da parte del Consiglio de “i provvedimenti ritenuti necessari nei riguardi dei rapporti eventualmente sorti sulla base della deliberazione non ratificata”, poi tutte le spese finanziate con la variazione diventano debiti fuori bilancio (almeno secondo alcune sezioni di Corte Conti, ma stiamo approfondendo la questione), questo purtroppo potrebbe incrinare la fiducia degli organi vigilanti, sul percorso verso il risanamento che stavamo costruendo, perché i debiti fuori bilancio (anche se provvisti di copertura e per spese regolarmente impegnate, come nel nostro caso, quindi debiti fuori bilancio solo contabilmente ma non giuridicamente) sono un pessimo indice, per il giudizio di strutturale equilibrio degli enti.
Sono rammaricato e preoccupato, perché i percorsi finanziari imposti dal legislatore sono sempre più stringenti ed urgenti, in presenza di norme e documenti di bilancio non sempre comprensibili a tutti noi. Sono preoccupato ma capisco i consiglieri, tranne quelli mai presenti, anche se penso che Messina non merita di presentarsi all’esterno con indici che non le rendono verità. Ecco farò, faremo, di tutto per dimostrare la verità che merita. A disposizione per rispondere ad ogni domanda che potesse rendere chiara questa verità“.

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