Accorpamento Irccs-Papardo: il pugno di ferro di Uil-Messina, Uil-Fpl e Anaao-Assomed

di Marina Pagliaro – Denuncia e protesta che va avanti ormai da quasi un anno quella di Uil-Messina, Uil-Fpl e di Anaao-Assomed che è passata per incontri in piazza, raccolta firme (circa 4000) e ora continua per dire no a un “risiko” che la politica tesse contro le sorti future dell’Ospedale Papardo. Se il disegno di legge che prevede l’accorpamento delle due Aziende Sanitarie dovesse passare, hanno denunciato i sindacati,  a pagarne le spese i cittadini, la sanità e la qualità delle prestazioni erogate dall’Ospedale Papardo che sarebbe declassata e che vedrebbe la chiusura di diverse unità operative (non dovendosi moltiplicare fra quelle già in possesso dell’Irccs).

IMG_4225“Prima la tragedia e ora la farsa – ha detto oggi Ivan Tripodi il Segretario provinciale della Uil Messina, che, insieme agli altri esponenti dei sindacati si sono riuniti a Palazzo Zanca – Contestiamo le misure del decreto per i medici, per la sanità di Messina e per i cittadini. Questo è uno scippo e non fermeremo la nostra battaglia, perché l’accorpamento del Papardo con l’Irccs sarebbe una vera e propria tragedia”.

Tante le forze politiche che hanno partecipato stamattina all’incontro. La deputata dell’Ars Elvira Amata, i candidati messinesi di Liberi e Uguali, Maria Flavia Timbro e Gabriele Siracusano e i consiglieri comunali Daniela Faranda  Claudio Cardile. Sul provvedimento si stanno pronunciando tutti. Il fautore della proposta è stato Luigi Genovese, insieme al suo partito Forza Italia, mentre il M5S si è espresso oggi stesso contrario all’unione fra i due enti (si legge nella nota “Se si vuole risparmiare – proseguono i deputati all’unisono – non lo si faccia sulle spalle dei messinesi, che sono fin troppo stanchi di andare incontro a disservizi”). L’unione, fra le tante conseguenze, lascerebbe, ancora, a Messina soltanto il Policlinico come DEA di II livello.

“Il problema è frutto di una gestione errata compiuta durante questi anni – dice, senza mezzi termini, Pietro Pata segretario regionale di Anaao Assomed Sicilia – Nella sanità non si può giocare a risiko. Il Decreto Assessoriale n. 629 del 31 marzo 2017 ha tolto circa 100 posti al Papardo, e lo ha declassato in DEA di 1°. Il Papardo era stato classificato come unico Ospedale di Emergenza di 3° livello per la provincia di Messina. Quale forza politica si nasconde dietro questo gioco è ormai chiaro. Per il Papardo questa misura è l’inizio del percorso verso la sua completa chiusura”.

IMG_4226Una delle prime conseguenze del declassamento, infatti, sarebbe quella di perdere fondi importanti per incentivare le specializzazioni, le unità operative e il numero di posti letto in più che l’ospedale Papardo perderebbe.

“Fate convenzioni non distruggete le cose – ha sottolineato Pippo Calapai, segretario generale Uil-Fpl Messina – Al Policlinico si è provveduto sempre a salvare la situazione, ma si è mai fatto un confronto vero fra l’offerta dei due ospedali? Il Papardo va difeso. Questo provvedimento non serve né all’Irccs né tanto meno al Papardo”.

Il Papardo vanta diverse eccellenze, come nel campo della Chirurgia ToracicaCardiovascolare che, se l’accorpamento dovesse diventare effettivo, perderebbero la loro importanza per Messina e provincia. “Questo disegno di legge nasce, ancora, dalla disparità dell’uso della legge Balduzzi a Messina – ha spiegato Mario Macrì responsabile Area Medica della Uil-Fpl Messina – L’Irccs è stato idealizzato. In questo modo si attacca la sanità messinese”.

A Palermo e Catania sono due le strutture di secondo livello. Ma il discorso non è volto a fare un confronto fra Papardo e Policlinico. “In gioco c’è la sanità cittadina. Tutto nasce da 3 anni in cui Michele Vullo ha gestito malissimo la struttura – ha concluso il Prof. Felice Cascio – La città è lunga ben 26 km ed è giusto che anche la zona Nord continui ad avere un presidio di eccellenza. Ben venga il potenziamento dell’Irccs ma anche il Papardo deve avere ciò che gli è stato tolto”.

Intanto il deputato di Forza Italia Tommaso Calderone ha già ritirato la sua firma sul disegno. L’auspicio, per le forze che hanno parlato oggi in conferenza stampa, è che la misura non passi anche grazie a tutte le voci che, in questo momento, si stanno pronunciando a favore dell’autonomia dell’Ospedale Papardo.

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