Il Tribunale di Messina concede la Protezione Internazionale a donna nigeriana vittima di tratta

Una donna nigeriana vittima di tratta, patrocinata dallo Studio dell’avvocato Carmelo Picciotto ha ottenuto dal Tribunale di Messina con ordinanza del 23/02/18 nel proc. n. 4838/17 RG la protezione internazionale a seguito dell’impugnazione del diniego di qualsiasi protezione da parte della CTPI di Trapani.

Una storia drammatica quella che si evince dall’ordinanza: la giovane donna di 23 anni, infatti, ha dichiarato di aver lasciato il suo paese d’orgine per volontà della madre a seguito dello stupro del padre nei confronti di una sua amica, per evitare rappresaglie nei suoi confronti da parte dei fratelli della ragazza violentata. Prima di questo episodio era stata lei vittima di uno stupro ad opera di due ragazzi. Insomma la madre l’affidò ad una zia, che doveva nasconderla da un’amica: ma non raggiunse mai la meta, perchè l’uomo a cui era stata affidata l’abbandonò per strada dove passando di persona in persona fu condotta fino in Libia. Una storia che conferma quanto emerso dalla relazione dell’Easo-Coi-Nigeria del 2015 secondo cui la maggior parte delle vittime di tratta viene da Benin City, capitale dello stato di Edo nella Nigeria meridionale.

“La donna, appartiene senz’altro ad un particolare gruppo sociale più vulnerabile rispetto ai predetti atti persecutori, ma tale vulnerabilità risulta ulteriormente accresciuta dal quadro normativo ed istituzionale nigeriano che pur prevedendo forme di tutela a favore delle vittime di tratta, si reputa che tali misure, vista anche l’incidenza e l’estensione del fenomeno nel Paese, non possono essere assicurate con certezza ed efficacia tali da scongiurale il rischio sopra rappresentato.” (Pal.Ma)

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