Bramanti chiude la campagna a Gazzi: “No allo straniero occupatore, in 100 giorni qui nuove case”

di Marina Pagliaro – A fare gli onori di casa l’uscente Peppuccio Santalco e i consiglieri più votati, Benedetto VaccarinoGiovanna Crifò, che nel Rione Gazzi hanno convinto Dino Bramanti a concludere la campagna elettorale insieme a tutti i candidati, vincenti e non, ai quartieri e al consiglio comunale. Una scelta politica chiara, quella del centrodestra, che nei primi 100 giorni di sindacatura di Bramanti promette di ripartire dal risanamento delle periferie della zona sud. “In queste zone risiede la storia della città – ha detto Santalco – Gazzi, Cumia, le case gialle ci hanno consentito di arrivare al ballottaggio perché è qui che abbiamo preso la maggior parte dei voti e proprio da qui e dal Rione Taormina partirà il risanamento”. Guardando al passato Santalco fa sua la lotta in consiglio comunale durante l’Amministrazione Accorinti per le ventotto abitazioni a Fondo Fucile e chiede a ciascun presente di farsi portavoce del suo messaggio: “La città è dei messinesi, opponiamoci a chi viene da fuori. Chi meglio di noi conosce i problemi della città? Chiedete i voti non per Bramanti ma per le vite che ha salvato: come ha alzato gli ammalati rialzerà anche Messina”.

Dopo di lui anche Benedetto Vaccarino ha voluto ringraziare il suo elettorato parlando già di quanto fatto da Bramanti. “La sua persona è stata voluta anche dall’Europa – ha detto – Tajani lo appoggia da Bruxelles perché è una persona che si è distinta in ambito internazionale per le sue competenze in ambito medico. Ha già portato con le sue qualità 94 milioni di fondi: non lasciamo la città al rischio di ingovernabilità”. Anche Lino Cucè, neopresidente del III quartiere, nonché più votato fra i presidenti delle circoscrizioni, ha voluto ringraziare il Rione Gazzi lanciando l’appello contro Cateno De Luca: “Un bugiardo che vi mente su tutto – ha spiegato – Bramanti per noi ha messo la sua faccia e ora il nostro compito è portare avanti chi parla e fa quello che dice”.

 

Dopo la sfilata sul palco dei consiglieri presenti all’ultimo comizio elettorale di Bramanti è stata la volta degli Assessori della Giunta Bramanti che sono stati accanto a lui durante la lunga disamina del candidato a sindaco che ha riassunto, in oltre un’ora di discorso, tutti i suoi punti del programma, scagliandosi, ancora una volta contro De Luca, e facendo anche una breve storia della sua carriera. “Ho lasciato il Dino di sempre per cambiare pelle e mettermi a servizio di Messina – ha esordito – Ma questo percorso è stato importante. Noi messinesi riusciamo a sopravvivere a tutto e a distinguerci sempre ovunque. Così è stato quando tanti anni fa ho pensato di tornare a Messina per fondare l’IRCCS e dopo che Bonino mi chiuse la porta in faccia, Calarco mi disse di no, è stato il presidente Morgante a dirmi di sì e a permettermi di realizzare un sogno. Adesso siamo in tutta la Sicilia e preso apriremo anche a Bolzano. I messinesi hanno una forza importante che non può essere sprecata: solo credendoci davvero i sogni si avverano”.

 

Città pulita, trasporti e collegamenti con gli aeroporti, lavoro per i giovani i cavalli di battaglia su cui Bramanti è tornato nuovamente a parlare. “Si tratta di avere una città normale – ha spiegato – Sono convinto di poter cambiare la marcia alla città senza prendere ordini da nessuno. Del resto la nostra coalizione è stata forte di suo anche grazie alla vicinanza della Regione. Una opportunità che possiamo avere solo noi”. Opportunità che nasce anche dalla possibilità, più volte ripetuta da Bramanti, di ottenere il premio di maggioranza che porterebbe al centrodestra 19 consiglieri su 32. Insomma, tutto il potere nelle mani di una sola coalizione dalla parte del sindaco. E tornando alla campagna elettorale Bramanti ha voluto rispettare un minuto di silenzio in memoria di Fifì e Rani per poi tornare a parlare delle grandi opere in programma, prima fra tutte la realizzazione dell’Aeroporto a Pace del Mela.

“Sarei stato vigliacco a girarmi dall’altra parte quando mi è stato chiesto di fare il sindaco – ha detto – Eppure potevo concludere la mia carriera nella serenità. Ma a che prezzo? Lasciando una città in mano a una persona che non avrebbe consiglieri o che è stata più volte inquisita?”. Da qui, dunque, il monito: “Andate a votare ma non votate per protesta, come è accaduto su scala nazionale con i grillini. Votate liberamente: come in libertà avete scelto di mandare a casa Accorinti perché non vi è piaciuto così non scegliere uno straniero, barbaro, occupatore che viene qui solo per cercare elettori per quando si presenterà alla presidenza della Regione”. Un fiume in piena, Dino Bramanti, che questa sera non avrebbe voluto lasciare il palco e che, poi, è tornato sulla questione Acr Messina mandando in visibilio i presenti. “Devo ammetterlo io sono una testa fracida e per questo motivo voglio ripartire dagli stadi e riportare la squadra della mia città in serie A – ha aggiunto – I finanziatori ci sono e la volontà di farlo anche. Dobbiamo soltanto vincere il 24 e rivederci qui per festeggiare”.

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