Cittadini insolventi: il comune perde ogni anno 20 milioni di euro di tasse mai riscosse

Una perdita di 20 milioni di euro l’anno. Questa la stima complessiva dei tributi che mancano alle casse del Comune di Messina secondo quanto emerso oggi dall’incontro fra il sindaco Cateno De Luca e il Dott. Antonio Cama, a capo del Dipartimento Tributi e ad interim al Patrimoni. “La riunione si è focalizzata – ha sottolineato il Sindaco – sull’attuale anomalia riguardante il mancato collegamento telematico tra i vari dipartimenti e tra uffici anche di medesimi dipartimenti, che non hanno consentito di avere una banca dati unica dei contribuenti, accentuando così il fenomeno dei cosiddetti ‘contribuenti fantasma’ che ad oggi sfuggono a qualunque forma di compartecipazione tributaria”. 

contribuenti fantasma sono tutti quei cittadini che non pagano tasse di occupazione suolo, nonché Tarsu, Tia e Tari ma anche alle mule. Le stime in merito alla mancanza della riscossione di queste tasse non è affatto positivo. “Il fenomeno dei ‘contribuenti fantasma’ si aggirano ad oltre il 20 per cento della complessiva base impositiva per l’ammanco di circa 20 milioni di euro l’anno di entrate correnti – spiega ancora De Luca “. 

Per ovviare a questa situazione e cercare di svolgere una attività precisa di recupero crediti la proposta emersa oggi nel corso del tavolo tecnico è quella di istituire una task forze interdipartimentale che concretamente diventerebbe un Ufficio unico delle entrate municipali come unico servizio di accertamento riscossione. Anche in merito al patrimonio municipale si è avuto modo di evidenziare alcune anomalie con particolare riferimento al mancato aggiornamento dell’inventario con evidente disallineamento dello stato giuridico di una parte dei beni di proprietà del Comune. – conclude De Luca – Il dott. Cama evidenzia che deve essere svolta un’intensa attività di recupero crediti tributari sia sotto il profilo del recupero dei crediti (il residuo attivo in bilancio) sia per quanto attiene i crediti dei soggetti evasori dei tributi degli ultimi cinque anni in quanto non prescritti”.

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