I primi trenta giorni di De Luca: “Le intimidazioni non ci fermeranno: andremo avanti fino in fondo”

di Marina Pagliaro – Si fa attendere quasi un’ora Cateno De Luca prima di arrivare al suo primo appuntamento post elettorale con un pubblico nutrito che lo ha aspettato con pazienza a Piazza Duomo. “Grazie per avermi dato questa possibilità nella vita e mi auguro di essere all’altezza”. Comincia così il suo discorso da sindaco di Messina, a poco più di un mese dalla chiusura della campagna elettorale proprio nella stessa piazza e accompagnato comunque dalla sua Giunta al completo.

Un resoconto ricco e articolato che, fuor di polemica, ha voluto esporre la concretizzazione di un programma elettorale che pedissequamente il primo cittadino continuerà ancora a realizzare nel rispetto del voto dei cittadini. “La scelta è stata chiara e netta – prosegue – è tempo di smetterla con il processo alle intenzioni. La mia giunta è stata accusata di essere anonima perché non blasonata ma si guadagnerà con le azioni quotidiane la vostra fiducia attuando il programma presentato. Le intimidazioni non ci fermeranno: andremo avanti fino in fondo”. Primi provvedimenti a stare a cuore a Cateno De Luca sono stati quelli legati alla riorganizzazione del personale interno a Palazzo Zanca. “Abbiamo navigato a vista durante i primi 30 giorni cercando di non sbagliare – spiega – ma intanto abbiamo già fatto le delibere più importanti, come quella di ridurre a 10 i dirigenti da 23. Così il risparmio è di 1 milione e 200 mila euro e si è evitata la guerra fra dirigenti che danneggia le procedure: non è pensabile che chi governa debba sottostare a quello che fanno i dirigenti”. Perplesso Cateno De Luca descrive la situazione delle 209 figure A e delle 300 figure B del comune che ha intenzione di destinare all’attacchinaggio per contrastare l’ingaggio di società esterne, alla guida di alcune linee dell’ATM evitando nuove assunzioni e come personale delle pulizie. “Si spendevano 20 mila euro per gli attacchini con 209 figure A che possono farlo – spiega – Lo stesso per le persone delle pulizie che costano 800 mila euro. Questo personale assunto e con un compito costa 13 milioni di euro perché fare nuove assunzioni o incaricare ditte esterne?”.

Per l’ATM la soluzione è stata trovata riducendo le assunzioni a 60 posti. “E nonostante tutto è stata strumentalizzata la vicenda – commenta ancora De Luca – Prima di fare nuove assunzioni devo verificare nella pubblica amministrazione allargata dove prendere il personale da qualificate e ricollocare. Le associazioni sindacali saranno incontrate la prossima settimana: io desidero il confronto però non deve essere solo a senso unico o con interessi unilaterali perché dobbiamo partire dal presupposto che il palazzo non deve dispensare posti di lavoro ma deve con il suo ruolo contribuire a creare posti di lavoro e questo non si crea con le partecipate ma con un sistema sano dove ognuno svolge il suo ruolo”. Sveltire le procedure per la richiesta di occupazione suolo sarà un prossimo obiettivo invece per contrastare l’abusivismo ha spiegato ancora Cateno De Luca che, tornando a Palazzo Zanca, prosegue: “Abbiamo pensato alle Posizioni Organizzative revocandole per risparmiare oltre due milioni di euro. Prima di fare queste operazioni servono criteri e definizione di funzioni di questi ruoli della macchina organizzativa”. L’introduzione del fondo efficienza sarà discrimen fra chi lavora bene e chi no: “Un fondo di risorse destinate agli impiegati che li meritano – dice – Ci sono persone che non vogliono sforzarsi tanto e vanno individuate e accompagnate a soluzioni di buonsenso”. Anche perché è fondamentale il dialogo interno a Palazzo Zanca anche per la riscossione dei tributi che sarà riformulato secondo quanto stabilito da un primo tavolo tecnico con il dirigente. “Se mancano 35 milioni di euro di Imu è perché gli uffici non dialogano fra loro e non esiste una banca dati comune – chiarisce – e anche se non sarà facile abbiamo avviato le procedure per modificare strutturalmente il Comune aiutandolo a dialogare con le partecipate”. Prima società da far lavorare a gonfie vele sarà MessinaServizi Bene Comune. “Oltre all’aiuto di 40 agenti metropolitani ci serviremo di telecamere e trappole elettroniche – dichiara – Il netturbino di quartiere tornerà a esserci non è possibile che si veda una volta l’anno dappertutto. La differenziata arriverà al 65% e almeno dieci centri comunali di raccolta in più saranno creati”.

Per quanto riguarda le nuove nomine delle società partecipate Cateno De Luca non vuole lasciare spazio a nessuna polemica e si difende anticipatamente da eventuali dita puntate già ricevute dal gruppo consigliare del M5S. “La legge dice che sono nomine fiduciarie e io mi sono comportato di conseguenza – prosegue – E ho scelto persone che conosco e provenienti dalla costa jonica. Qual è il problema? Sono amici miei e quindi? Dovevo prenderli da certi salotti?”. E spiegando poi la scelta del presidente del Teatro Vittorio Emanuele aggiunge: “Di Enzo Caruso mi ha colpito la sua passione e per questo abbiamo fatto questa scelta; non era candidato con noi ma a me non interessa. Con Giuseppe Ministeri abbiamo invece collegato la Città metropolitana con il Corelli. Per chi ha voglia di collaborare lo spazio c’è: dobbiamo essere animati dall’amore per la nostra città. Un applauso a Luciano Fiorino e Francesco Bonanno che hanno rimesso il mandato a differenza di qualche altro che non voleva andare via”.

Riguardo la rimozione del tram De Luca taglia corto: “Io rispetto un programma che è stato votato dai cittadini. La scelta di fare il tram lì era scelerata, criminale. Il tram sbarra la strada ai turisti e i negozi sono chiusi. Non capisco perché devo fare il referendum per levare il tram”. E tuttavia la proposta passerà dal consiglio comunale, su cui si pronuncia con cautela e determinazione nel corso del suo comizio: “Vedremo se vorranno lavorare insieme partendo dalla discussione nelle prossime settimane del bilancio. Il sindaco è stato votato con una scelta netta e deve attuare il programma votato. Il consiglio comunale deve denunciare irregolarità. Io ho dimostrato di non essere attaccato alle poltrone: se salta l’equilibrio non potrò accettare che venga violentata la volontà popolare. Mai prenderemo posizione per sopravvivere”. Infine un avvertimento anche ai suoi assessori a cui fra cinque mesi farà il “tagliando di verifica”: “I nostri destini sono legati – aggiunge – Il mio è legato a voi e il vostro a me. Dobbiamo andare avanti rompendo questa negatività e con la voglia di rendere Messina bella protagonista, restituendole la centralità che si merita”.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it