La “svolta” leghista di Bramanti “delude” Capitale Messina: “imbarazzante”

“Delusione e stupore. Non ci sono altre parole per commentare la svolta di Bramanti”. Inizia così una dura nota firmata da quello che era un assessore designato della giunta di centro destra, Pino Falzea, presidente di Capitale Messina, e dal vicepresidente Gianfranco Salmeri.

Fulminato sulla via di Pontida, la decisione di salire sul “carroccio” del vincitore ha creato più di un mal dipancia a destra, soprattutto suolle posizione stremiste della lega che mal si conciliao con la moderazione espressa in campagna elettorale dal capo di un sedicente movimento civico.

“Delusione – scrive Capitale Messina – perché la scelta di aderire ad un partito politico, ha tradito le premesse che ci avevano indotto a sostenere il progetto della candidatura Bramanti: forte connotazione civica, indipendenza dai partiti, con i quali si sarebbe necessariamente dovuto dialogare, ma da posizioni di autonomia. 
E adesso la scelta netta, imbarazzante, del gruppo consiliare Bramanti di aderire integralmente ad un partito politico.
Stupore, perché mai avremmo immaginato la possibilità dell’adesione al partito di Salvini. Nel corso della campagna elettorale nessun indizio, nessuna posizione politica esplicita, ma neanche alcun ragionamento dietro le quinte, poteva far sospettare una sintonia tra le idee di Bramanti e quelle della Lega. In caso contrario mai, e per nessun motivo, ne avremmo appoggiato la candidatura. E chissà quanti altri avrebbero fatto lo stesso.
Bramanti ed i suoi, con questa svolta inaspettata, non hanno avuto alcuna considerazione della volontà dei messinesi che, votando lui, avevano votato per tutt’altro progetto politico.
Una scelta evidentemente condivisa con pochi – concludono Falzea e Salmeri – all’insaputa dei tanti che lo hanno sostenuto in prima persona, con grande impegno e senza i tentennamenti, che forse ci sarebbero dovuti essere, leggendo i fatti con il senno del poi.
Ma tant’è, la politica, o meglio la politica con la p minuscola, è questa, ma a noi continua a non piacere affatto”.

(nella foto un momento “da archiviare” della campagna elettorale)

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