Cateno De Luca condannato per diffamazione

Il vizio di apostrofare con nomi e cognomi e aggettivi più o meno appropriati in pubblica piazza i suoi oppositori Cateno De Luca lo ha sempre avuto. L’episodio in cui questa volta però è lui a esserne uscito sconfitto risale al 2012 quando, durante un comizio, tre abitanti di Fiumedinisi sono stati presi di mira dall’allora sindaco del paese.

Motivo del contendere un’area che De Luca avrebbe voluto riqualificare di proprietà dei tre offesi. Ma a finire citato in giudizio è stato lui, Cateno De Luca, che adesso è stato condannato per diffamazione dal tribunale di Messina e dovrà pagare una multa di 1800 euro oltre a spese processuali e al risarcimento del processo civile.

“Ovviamente proporremo appello!” ha scritto subito sul suo profilo il primo cittadino che ha giustificato con il “clima velenoso da campagna elettorale” gli epiteti con cui si è rivolto ai suoi presunti avversari definiti a più riprese “calunniosi accusatori”, “imbroglioni”, “bastardi”. “In appello siamo certi di poter ottenere la completa assoluzione” ha aggiunto.  Come si dice in questi casi: chi di spada ferisce di spada perisce. Ogni tanto, almeno.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it