Sciolto per mafia il Comune di Mistretta, non ci saranno elezioni il 28 aprile

Nella mattinata odierna, i commissari prefettizi nominati dal Prefetto di Messina, dr.ssa
Maria Carmela Librizzi, si insedieranno presso il Comune di Mistretta, a seguito della
deliberazione del Consiglio dei Ministri del 26 marzo scorso che ha disposto lo
scioglimento di quel Consiglio Comunale.
Il provvedimento prefettizio dispone la sospensione del Sindaco, della Giunta e del
Consiglio Comunale di Mistretta in attesa del Decreto del Presidente della Repubblica con
cui sarà formalizzato lo scioglimento del Civico Consesso amastratino.

La provvisoria gestione dell’Ente comunale è stata affidata al Viceprefetto, dr. Antonino
Oddo, al Viceprefetto Aggiunto, dr. Santo Lapunzina e al Funzionario economico –
finanziario, dr.ssa Claudia Poletti, cui sono attribuiti i poteri spettanti agli organi della
disciolta amministrazione di Mistretta.

Il Ministero degli Interni, su proposta del ministro e vicepremier Matteo Salvini ha infatti  sciolto per infiltrazioni mafiose i Comuni di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta e di Mistretta in provincia di Messina.

Il Consiglio dei Ministri ha vagliato apposite e dettagliate documentazioni che dimostrerebbero una forte infiltrazione mafiosa nella gestione della cosa pubblica.

Entrambe le rappresentanze sarebbero state rinnovate con le prossime elezioni amministrative del 28 aprile.

Il comune nebroideo si stava preparando alla competizione elettorale con il candidato Carmelo Nucera, dottore, veterano della politica amastratina, attuale consigliere di maggioranza del gruppo consiliare SosteniAmo Mistretta, in opposizione al sindaco Liborio Porracciolo.

Ultima candidatura ufficializzata il 26 marzo era stata quella grillina di Carmen Giangarrà, attivista, da anni impegnata nel sociale assieme ad altri membri del meetup Valle dell’Halaesa.

Una corsa alla competizione elettorale stoppata dallo scioglimento del Comune di Mistretta, conseguente agli accertamenti della commissione d’accesso prefettizia che in  sei mesi di attività ispettiva ha avuto modo di rilevare l’esistenza di elementi concreti per lo scioglimento dell’Ente e la conseguente decadenza di consiglieri comunali, Sindaco e assessori.

Il giorno dopo lo scioglimento per mafia del Comune di Mistretta il sindaco decaduto, l’avvocato Liborio Porracciolo, ha dichiarato ai giornali di essere «moralmente sereno e tranquillo». «Ancora non ho avuto notificato niente» – ha detto, annunciando un eventuale ricorso.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it