Teatro Vittorio Emanuele: dal 29 marzo “Ho perso il filo” con Angela Finocchiaro

HO PERSO IL FILO
soggetto di Angela Finocchiaro, Walter Fontana, Cristina Pezzoli
testo Walter Fontana
con Angela Finocchiaro
e le Creature del Labirinto Michele Barile, Giacomo Buffoni, Fabio
Labianca, Alessandro La Rosa, Antonio Lollo, Filippo Pieroni, Alessio
Spirito
coreografie originali Hervé Koubi
musiche originali Mauro Pagani
scene Giacomo Andrico
luci Valerio Alfieri
regia Cristina Pezzoli
produzione Agidi
durata spettacolo:* 1 ora e 45 minuti*
Esclusiva per la Sicilia
Una commedia, una danza, un gioco, una festa, questo è HO PERSO IL FILO.
In scena un’Angela Finocchiaro inedita, che si mette alla prova in modo
sorprendente con linguaggi espressivi mai affrontati prima, per raccontarci
con la sua stralunata comicità e ironia un’avventura straordinaria,
emozionante e divertente al tempo stesso: quella di un’eroina pasticciona e
anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi
combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro.
Angela si presenta in scena come un’attrice stufa dei soliti ruoli: oggi
sarà Teseo, il mitico eroe che si infila nei meandri del Labirinto per
combattere il terribile Minotauro. Affida agli spettatori un gomitolo
enorme da cui dipende la sua vita e parte.
Una volta entrata nel Labirinto, però, niente va come previsto. Viene
assalita da strane Creature, un misto tra acrobati, danzatori e spiriti
dispettosi, che la circondano, la disarmano, la frullano come fosse un
frappè, e soprattutto tagliano il filo che le assicurava la via del
ritorno.
Disorientata, isolata, impaurita, Angela scopre di essere finita in un
luogo magico ed eccentrico, un Labirinto, che si esprime con scritte e
disegni: ora che ha perso il filo, il Labirinto le lancia un gioco, allegro
e crudele per farglielo ritrovare.
Passo dopo passo, una tappa dopo l’altra, superando trabocchetti e prove di
coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne
umana, Angela viene costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie che sono
sue come del mondo di oggi e a riscoprire il senso di parole come coraggio
e altruismo. Alla sua maniera naturalmente, come quando – di fronte ai
ragazzi ateniesi che la implorano di salvarli dal Mostro che li sta già
sgranocchiando – promette firme e impegno sui social; o come quando è
sottoposta a una sfida paradossale dal vero Teseo, sceso di corsa dalle
vette del mito, indignato perché la sua interprete difetta delle
necessarie qualità eroiche; o quando deve fare del bene a una mendicante
rom e decide di darle non una semplice elemosina ma di regalarle un’intera
spesa: se la porta dietro al supermercato ma, siccome la mendicante la
irrita ignorando i prodotti bio per fiondarsi invece su merendine
industriali e insaccati carichi di conservanti, finisce per farla
arrestare.
Lo spettacolo vive del rapporto tra le parole comiche di un personaggio
contemporaneo e la fisicità acrobatica, primitiva, arcaica delle Creature
del Labirinto che agiscono, danzano, lottano con Angela provocandola come
una gang di ragazzi di strada imprevedibili, spietati e seducenti.
Il Labirinto è un simbolo antico di nascita – morte – rinascita. Anche
Angela, dopo aver toccato il fondo, riuscirà a ritrovare il filo e con
esso la forza per affrontare il Minotauro in un finale inatteso che si
trasforma in una festa collettiva coinvolgente e liberatoria.
Si ride, ci si emoziona, si gode uno spettacolo che si avvale di più
linguaggi espressivi grazie agli straordinari danzatori guidati
dall’inventiva di Hervé Koubi, uno dei più talentuosi e affermati
coreografi sulla scena internazionale e naturalmente alla capacità comica
di Angela Finocchiaro di raccontare un personaggio che è molto personale e
allo stesso tempo vicino al cuore di molti.
Teatro Vittorio Emanuele:
Venerdì 29 marzo 2019, ore 21:00 – Turno A
Sabato 30 marzo 2019, ore 21:00 – Turno B
Domenica 31 marzo 2019, ore 17:30 – Turno C

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