L’Odg Sicilia ricorda Peppino Impastato, “giornalista forte, coraggioso, profetico”

Quarantuno anni fa veniva ucciso dalla mafia a Cinisi sulla linea ferroviaria che da Palermo conduce a Trapani, Peppino Impastato. Il suo sacrificio è stato ricordato con una cerimonia organizzata dall’Unione cronisti sul luogo dell’omicidio. Nel casolare di via 9 maggio 1978, Peppino Impastato fu torturato a morte dai suoi carnefici.

«La settimana scorsa, a Matera, il sacrificio di Peppino Impastato è stato ricordato in occasione della Giornata delle Memoria dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, evento promosso dall’Unione cronisti – ha sottolineato il vice presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales – Oggi lo abbiamo ricordato qui a Cinisi davanti al casolare in cui ha trovato la morte. Peppino Impastato è stato un simbolo nella lotta alla prepotenza mafiosa. Dai microfoni di Radio Aut raccontava i misfatti della mafia e gli intrecci tra politica inquinata, comitati d’affari e capibastone. La sua era una voce libera e coraggiosa. Non lo dimenticheremo mai».

Anche l’Ordine dei giornalisti di Sicilia si associa al ricordo di Peppino, che gridava «la mafia è una montagna di merda  e a dirlo era proprio lui che l’aveva dentro casa. E lo diceva con tutto il fiato che aveva per farsi sentire bene, a cento passi di distanza, dalla casa  del boss Gaetano Badalamenti che lui non ha esitato a sbeffeggiare con la sua radio, mettendolo alla berlina».

Di Peppino Impastato, «giornalista valoroso, vogliamo ricordare – dice una nota dell’Ordine – il coraggio, la passione civile, il sogno di cambiare il mondo, la capacità di mostrare il vero volto della mafia, di andare controcorrente, anche contro la sua famiglia per gridare al mondo la verità sugli uomini del disonore. Un vero rivoluzionario per quei tempi. Dava fastidio, lo hanno fermato simulando un suicidio, cercando di sporcare la sua immagine. Ma Peppino è stato più forte di tutto, la verità è venuta fuori e 41 anni dopo quell’omicidio di mafia  lo sentiamo più vivo che mai: forte, coraggioso, profetico».

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