Cannabis light: “effetto Salvini” a Giardini Naxos, denunciato un tabaccaio

Gli effetti della lotta alla cannabis light promossa dal ministero dell’Interno e da Matteo Salvini, che ha scatenato anche la protesta di produttori e rivenditori di canapa che si sono dati appuntamento sotto il ministero dello Sviluppo economico per protestare contro l’incertezza di tutto il settore (che dal 2016 ad oggi aveva raggiunto circa 3mila aziende e 10-15mila lavoratori) provocata dall’ultima sentenza della Cassazione, ha raggiunto anche Giardini Naxos, dove nei giorni scorsi, i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato un 49enne del luogo, ritenuto responsabile della violazione della normativa sulle sostanze stupefacenti e/o psicotrope.

Secondo quanto comunicato dagli stessi militari, “durante una verifica ad una tabaccheria di proprietà dell’uomo, all’interno dell’attività hanno notato indicazioni pubblicitarie circa la vendita di prodotti a base di marijuana ed hanno, pertanto, deciso di procedere al controllo delle varie confezioni rinvenendo: 12 vasetti in vetro con tappo in sughero non sigillato, 31 vasetti in vetro sigillati con tappo di metallo, 2 flaconi di olio in vetro con tappo conta gocce; 28 bustine da 1 grammo e 9 pacchetti in cartone rigido da 1 grammo, tutti contenenti sostanza vegetale del tipo “marijuana”.

Tutti i prodotti sono stati sequestrati ed il titolare della tabaccheria è stato deferito in quanto ritenuto responsabile della violazione della normativa sulle sostanze stupefacenti e/o psicotrope”.

Ricordiamo che la commercializzazione della cannabis light è iniziata due anni fa. Il numero dei negozi che la trattano è cresciuto molto rapidamente, ormai siamo a circa mille in tutto il paese. La marijuana light si acquista anche da distributori automatici e ci sono servizi di consegna a domicilio.

In base alla decisione della Cassazione infatti già dallo scorso 31 maggio le forze dell’ordine possono sequestrare nei negozi i prodotti della cannabis sativa vietati e denunciare chi li vende. Ovvio che poi dovranno svolgersi processi all’interno dei quali la decisione appena presa dalla Cassazione, e anche il passaggio sull’efficacia drogante, diventerà fondamentale.

Un primo ricorso è stato vinto da EasyJoint, azienda leader nel settore della marijuana legale.

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