WAKE UP! TUTTO IL BELLO DI ESSERE UNO STARTUPPER (NON PER FORZA) DI SUCCESSO

Motivazione, è la leva su cui il team di Get Up Start Up ha operato per Wake Up, secondo incontro del ciclo su impresa e formazione voluto dall’Amministrazione comunale e svoltosi ieri al Palacultura Antonello da Messina. Una serie di interventi, quelli di ieri, che avevano lo scopo di spiegare e raccontare come si passa da una semplice idea ad un’impresa vera e propria, sia dal punto di vista tecnico, che, soprattutto, da un punto di vista emozionale e personale. Per questo motivo, Barbara Labate, imprenditrice e coordinatrice degli incontri, ha parlato del «perché non fare una startup», mettendo in luce tutte le difficoltà e le preoccupazioni che una persona si trova ad affrontare quando inizia questo genere di percorso.

La sua naturalmente era una provocazione, mirata a mostrare quanto bello e ricco di esperienze può essere un cammino del genere. «Una scelta che porta a vivere una seconda vita», come ha detto all’inizio del suo discorso Leonardo Camiciotti, fiorentino ma torinese d’adozione che lavora per il consorzio piemontese Top-ix. Lui infatti, prima di diventare uno dei più richiesti mentor dell’ecosistema italiano startup è stato un ingegnere che viaggiava tra l’Italia e il resto del mondo. Nel suo discorso, Camiciotti ha messo i presenti di fronte al fatto che il percorso imprenditoriale è una crescita soprattutto personale dettata molte volte dal contesto in cui operi. «È necessario scegliere – ha detto Camiciotti – e non esiste una scelta sbagliata a priori, è il mercato che lo decide. E se è così tu devi essere pronto a metterla in discussione».

Un mix di determinazione e umiltà, quindi, sono gli ingredienti che, tra le altre cose, definiscono uno startupper. A seguire, un breve fuori programma: è stato invitato al microfono il sindaco Accorinti – anche questa volta non è voluto mancare – che ha parlato della percezione che ognuno di noi dà di sé. L’approccio positivo, ma soprattutto, un vissuto che si concentri sul “qui e ora”, contribuisce a accrescere la vita di un uomo. Un fare quindi che deve essere trasmesso non come fatica in sé, ma come piacere: piacere di fare, di realizzare. «È fondamentale – dice Accorinti – per realizzare il cambiamento culturale che è in atto, qui e ora».

In un’ottica di networking ha poi preso la parola Mario Scuderi, mentor dell’acceleratore Working Capital di Catania, che ha spiegato come si realizza un pitch di successo. Una spiegazione che ha trovato subito riscontro perché nella seconda parte di WakeUp sono saliti in cattedra gli startupper che hanno presentato alla platea i propri progetti. Il pubblico è stato chiamato in causa in qualità di investitore e attraverso un cartellino ha dovuto dire se il progetto lo avesse convinto o meno.

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Un momento delle votazioni

Un piccolo gioco che caratterizza il carattere informale degli incontri Get Up Start Up, che andranno avanti fino a dicembre. Incontri che stanno ricevendo un ottimo riscontro. Anche questa volta la sala del Palacultura era piena e non solo di under trenta. L’interesse poi – gruppo fb Startup Messina conta più di duecento iscritti – è crescente. L’impressione è quindi che l’assessore Cucinotta e il consigliere comunale Fenech abbiano risposto ad una domanda che era nell’aria. Il contributo di Barbara Labate ha dato poi un tocco di professionalità e credibilità necessario a un percorso formativo simile. Su tutto poi c’è l’impegno della communtiy che, credendo fino in fondo a questo progetto, contribuisce a fare rete tra la gente e sul territorio. È forse questo il mix che rende unico Get Up Start Up, che naturalmente continua con Get up!, terzo incontro del ciclo, in programma il 23 novembre al Palacultura Antonello.

@fabbiobbruno

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