Strangolata fino all’asfissia? la terribile verità sulla morte di Alessandra Musarra

Pubblicate le prime risultanze dell’autopsia sul corpo di Alessandra Musarra, da cui emerge una terribile realtà: è stata una «morte asfittica». Uno strangolamento fino a fratturarle addirittura l’osso della gola, strattonata e stretta, con una violenza tale da lesionarle due vertebre cervicali.

I risultati autoptici del medico legale Patrizia Napoli, adesso sono sul tavolo del magistrato Marco Accolla che indaga da quando la 29enne fu trovata senza vita nella casa di contrada Campolino, a S. Lucia sopra Contesse. Sotto accusa il 26enne Cristian Ioppolo, crollato durante l’interrogatorio davanti agli investigatori.

Una confessione poi ritirata, ma ricordiamo che il giudice dell’udienza preliminare, Tiziana Leanza, ha ritenuto esserci ‘parziali ammissioni’ dell’indagato e che il mancato ricordo del fatto sia una strategia di Ioppolo, che dinanzi al giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere. A sostegno della decisione del Gup anche il messaggio giunto al telefono del padre di Alessandra, picchiata fino alla morte, e col quale Ioppolo ha tentato di sviare le indagini. Cellulare della vittima che non è stato ancora trovato.

Il femminicidio di Alessandra Musarra ha scosso la cittadinanza messinese nel giorno che precedeva la “festa della donna”, in cui tutte le manifestazioni in programma sono state dedicate a lei.

 

 

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