Il Punto sulla A, all’ottava giornata di campionato

di Carmelo Emanuele – Riprende il duello tra Juventus e Inter. I bianconeri rischiano più del previsto per avere la meglio su un ermetico Bologna, grazie all’ennesima perla di Ronaldo e a colui che sta diventando sempre più determinante nel gioco di Sarri, quel Pjanic che improvvisamente sta diventando anche molto ambizioso a titolo personale. L’Inter si addormenta nel finale ma ciò non gli impedisce di superare un Sassuolo ancora da rivedere sulla fase difensiva. E’ chiaro che la coppia Lautaro-Lukaku è in crescita ma servono due degni sostituti per andare avanti così per tutta la stagione e tenere il passo della Juventus. Rialza la testa il Napoli che ritrova i gol di Milik ed a sprazzi anche un bel gioco che mette all’angolo il Verona, mentre finisce con un pirotecnico 3 a 3 la sfida tra Lazio e Atalanta con le due formazioni in ottima salute che continuano ad attaccare in maniera eccessiva anche quando vanno in sala stampa.

Il Cagliari staziona nelle zone alte della classifica e ringrazia in particolar modo il ritrovato Nainggolan, e l’Inter che lo ha regalato. La Roma è disperata a causa dei troppi infortuni, a prescindere dalla sfortuna è palese che qualcosa non abbia funzionato nel periodo di preparazione al torneo. Goleada del Parma al Genoa con bomber Cornelius sugli scudi. Brescia e Fiorentina hanno troppa paura di perdere e non vanno oltre uno zero a zero con poche emozioni. L’Udinese si rilancia e ridimensiona notevolmente le ambizioni europee del Torino.

Un buon Lecce a S.Siro costringe al pareggio un Milan atteso da una scossa che si è vista solo in parte. C’è grande lavoro per Pioli per risollevare un ambiente depresso. Il tema della giornata sono sicuramente i troppi rigori concessi dall’inizio del campionato fino ad oggi. Il nuovo regolamento che avrebbe dovuto fare chiarezza sembra, invece, aver aumentato le variabili che portano al tiro dal dischetto con la conseguenza che i gol sono aumentati fondamentalmente per l’aumento dei tiri dagli undici metri. Di questo passo gli allenatori inizieranno a perdere di vista il gioco e dedicheranno più tempo a preparare i propri giocatori a trovare e realizzare un calcio di rigore. 

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