Liceo Seguenza di Messina: la preside “classista” scatena una slavina chiamata “occupazione”

“Che sia contadino o ricco sfondato per una scuola più giusta Seguenza occupato”: con questo striscione, srotolato con la fierezza e la rabbia dell’adolescenza, gli studenti del liceo scientifico hanno dato il via alle 13.41 di oggi, dopo una partecipata assemblea d’istituto, all’occupazione.

Nessuna possibilità di instaurare il “clima sereno e di fiducia” auspicato dalla Preside Lilia (Letteria) Leonardi a chiusura di un suo video messaggio di scuse dopo le infelici frasi classiste pronunciate all’indirizzo degli studenti che lamentavano l’obbligo a pagare un contributo economico.

Del resto, messaggio di scuse a parte, restano i fatti che gli studenti del liceo Seguenza contestano: l’umiliazione di non essere stati ricevuti quando a novembre hanno scoperto che il progetto “Tarvisio” che ha consentito a molti di cimentarsi nello sci, era stato cancellato dalle attività proposte dall’istituto. Con la sola possibilità di progetti di lingue, a basso contenuto didattico e dal rapporto qualità prezzo che anche i genitori hanno cercato di contestare, senza successo.

E poi la “tassa extra” voluta dalla preside. Ufficialmente non obbligatoria, ma che nei fatti escludeva chi non pagava dalla partecipazione alle varie attività della scuola.

Ed ancora le tante domande che ora potrebbero mettere in crisi un sistema scolastico dove certamente il Seguenza potrebbe essere solo la miccia: come vengono spesi i soldi? La scuola garantisce davvero a tutti parità di accesso alle varie forme di istruzione?

In queste ore c’è fermento. Da diversi anni il Seguenza non veniva occupato, preferendo una più semplice “autogestione” che anche in questo caso è stata vietata dalla Preside.

Non bisogna sottovalutare le richieste dei ragazzi quando sono motivate, ne pensare di poter eludere le domande che costringono alla verità. Forse questa occupazione servirà a fare chiarezza. (Pal.Ma.)

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