Polemica di Carnevale a Palazzo: parla l’organizzatrice di eventi Teresa Impollonia, “siamo stati minacciati dalla compagna dell’Assessore Scattareggia”

In occasione del Carnevale arriva anche una succulenta polemica, a metà tra il gossip e la politica, che riguarda due donne, due ex amiche e colleghe, e un assessore legato sentimentalmente ad una delle due, “travolto” in conferenza stampa dalle accuse dell’altra rimasta esclusa dai giochi.

Helga Corrao

Potrebbe essere la trama di una bella commedia, se non fosse che gli eventi di cui si parla dovrebbero essere non solo una questione pubblica, ma anche una precisa scelta “politica” per un assessorato che se non promuove spettacolo, di certo lo fa.

Allo “scandalo” si è gridato durante la conferenza stampa di presentazione del cartellone di Carnevale, da cui è stata esclusa Piazza Cairoli rimasta spoglia di vegetazione e di attività. Ma non sarebbe solo “colpa” della cattiva esperienza dello scorso Natale (come ha cercato di giustificare l’assessore Scattareggia).

A parlare Teresa impollonia (referente Agenzia Eventi  Blue Sea in Sicily) che ha spiegato ai giornalisti come “la decisione di non prendere in considerazione le diverse proposte degli scriventi da parte del signor Scattareggia, già protagonisti in altre occasioni di grandi successi riscossi in ambito cittadino con le proprie iniziative, trova origini nelle “minacce subite” dalla sottoscritta nella qualità di presentatrice e direttrice artistica della manifestazione “La Mascherina d’oro 2019” organizzata per il Carnevale dello scorso anno a Piazza Cairoli, da parte dell’assessore e dalla sua compagna, che urtati dalla presenza in giuria del rappresentante politico ed allora componente di un noto CDA pubblico messinese Roberto Cerreti, responsabile di aver consigliato alla coppia per opportunità di ridurre le apparizioni pubbliche della fidanzata del componente di giunta in manifestazioni patrocinate dal Comune di Messina, mi aggredivano sul palco chiarendomi che avrebbero fatto in modo “che né io né chi collaborava con me avrebbero più lavorato col comune di Messina.”

Ecco quello che è accaduto nell’imbarazzo generale:

Di certo, da quel giorno Impollonia e la sua agenzia è stata esclusa e lei stessa dichiara “mi sono ritrovata ad essere sostituita in extremis, in maniera anomala a ingiustificabile,  in diverse manifestazioni pubbliche nei diversi ruoli, nell’imbarazzo degli organzzatori”.

Teresa Impollina spiega anche il rapporto con la fidanzata dell’assessore, da più parti accusata di essere “troppo presente” nel ruolo di presentatrice degli spettacoli organizzati dall’assessore, e che avrebbe preteso questo ruolo anche negli eventi patrocinati dal Comune: ” l’attrito con la fidanzata dell’assessore, in vero, era già stata nel tempo alimentata dalla sua continua pretesa e richiesta di essere promossa o raccomandata dagli scriventi per presentare e condurre anche gli spettacoli patrocinati dal Comune, nonostante anche il Sindaco in tal senso avesse avuto modo di riprendere pubblicamente l’Assessore per analoghe motivazioni, non avremmo mai pensato che le minacce di una donna evidentemente eccessivamente “protagonista e rancorosa” avrebbero mai condizionato un Istituzione al punto di nuocere un’intera comunità”.

Di certo Helga Corra non si è tirata fuori dalla discussione e sulla sua pagina facebook ha scritto (con chiaro riferimento alla Impollonia): ” La dignità o ce l’hai o non ce l’hai ….non si compra al mercato….e non la si svende per nessuno!!!!!!!
Il tempo è galantuomo…..”

Il lungo sfogo della Impollonia prosegue: “rammarica maggiormente, l’aver ricevuto, dopo la conferenza stampa di lunedì scorso e quindi, della mia incursione durante lo svolgimento della stessa, una tardiva “pec” dal comune a firma dello stesso assessore, dove si accampavano scusanti e pretestuose motivazioni con il diniego del patrocinio, tra le quali la mancanza documentale o l’eventuale scopo di lucro di alcune iniziative proposte, quando in vero non solo il programma proposto era dettagliato e con allegati anche non richiesti quali planimetrie e misure di sicurezza, ma le iniziative ove richiesto un minimo corrispettivo, quali ad esempio le giostrine per i bimbi, prevedevano un ticket basilare finalizzato non al lucro ma al soddisfacimento delle spese, considerato l’apporto previsto prevalentemente gratuito da parte del Comune di Messina.

È evidente che la risposta dell’assessore rappresenta solo una difesa d’ufficio al suo “indifendibile e fazioso operato” frutto evidentemente di strumentalizzazione terza e di personificazione di un istituzione pubblica, in barba ai ben che men minimi principi di equità e giustizia sociale.

La presente affinché Sindaco e cittadinanza sappiano la verità su quanto subito dalla nostra Agenzia e sulla violenza e la gravità dell’accaduto e si rendano conto definitivamente delle reali motivazioni che costringeranno, tra l’altro, Piazza Cairoli, negozianti e cittadini, ovvero il centro di Messina, a vivere il Carnevale più squallido degli ultimi vent’anni”.

 

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