Il costituzionalista Saitta, “ecco perchè l’ordinanza del sindaco è solo propaganda”

di Palmira Mancuso – Noncurante del delicato momento di confusione generata da cambiamenti alla quotidianità che tocca ciascuno, il Sindaco di Messina si è lanciato in una corsa allo spoiler, anticipando delle misure di Governo su cui si stava già discutendo (salvo posticipare al 13 marzo alle 21 l’eventuale effettività) pur di ottenere un consenso tra una schiera di persone che ancora oggi credono che il Presidente Conte abbia “ascoltato il grido di dolore” di De Luca.

Cercando di non cedere, almeno pubblicamente, a manifestare l’indignazione per quanto pessimo sia stato da un punto di vista istituzionale, lasceremo che costituzionalisti di chiara fama, come il professore Antonio Saitta, motivino la palese irresponsabilità del nostro primo cittadino, sordo ad ogni riflessione altrui. 

L’ordinanza del Presidente Conte conferma la bontà delle mie considerazioni di ieri: il Sindaco De Luca ha messo in piedi un’operazione cinica di propaganda politica, giuridicamente inefficace, buona solo ad accrescere la confusione e le difficoltà dei messinesi.
I Sindaci – spiega Saitta –  possono emettere “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti” (art. 50 del Testo Unico enti locali in base al quale ha agito).
Quindi possono essere adottate solo per emergenze locali (e il Coronavirus è mondiale) e i provvedimenti devono essere urgenti (ed è ridicolo dichiarare l’urgenza e fare entrare in vigore l’ordinanza dopo due giorni).
L’ordinanza del Sindaco copia in parte vecchi provvedimenti del Governo (e, quindi, è superflua) o adotta misure che non ha i poteri per fare e, comunque, in contrasto con quelli nazionali. Ad esempio, “Il divieto di ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal territorio del Comune” (che significa bloccare treni, navi, pullman, autostrade, cioè isolare Messina e la Sicilia), la chiusura degli studi, anche medici, e dei laboratori di analisi, la chiusura degli ottici e delle edicole (chi rompe gli occhiali che fa? Nessuno si può più informare?). Non si capisce quali siano i settori del commercio all’ingrosso e della produzione di servizi possibili (chi rifornisce le farmacie, gli ospedali, gli alimentari, i benzinai?).
Proprio per evitare questo caos, il governo con l’art. 35 del D.L. n. 9/2020 ha vietato ai sindaci di fare simili ordinanze”.


“Mi si accusa di fare politica, di preoccuparmi della legge e non della salute dei cittadini – continua il professor Saitta –  È esattamente il contrario: la nostra vita può essere protetta se ci comportiamo tutti con responsabilità e ragionevolezza, se rispettiamo competenze e ruoli di ciascuno. Questo vale per l’ultimo come per il primo cittadino, che invece a Messina si vanta, per chi ci vuol credere, di dettare la linea al Governo e invece aumenta solo panico e confusione con provvedimenti di pura propaganda, sostanzialmente inutili, illegittimi e quindi dannosi.
Meno male che a Roma esiste un governo con la testa sulle spalle e che altri 8999 comuni d’Italia non hanno sindaci simili al nostro. Mi auguro che chi ne ha l’autorità intervenga per fare chiarezza a beneficio di tutti noi”.

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