Traghettamenti sullo Stretto: De Luca aizza il suo pubblico sul “via vai” che non c’è, 176 le auto sbarcate ieri

di Palmira Mancuso – Basta solo un dato per comprendere, anche a chi di numeri non se ne intende o a chi cerca giustificazioni all’allarme, che in atto non vi è alcuna “invasione” sullo Stretto.

E il dato è che il 31 marzo 2019 le auto sbarcate da Villa San Giovanni a Messina durante una intera giornata sono state 2202, mentre il 31 marzo 2020 solo 176 (36 nella corsa delle 6:20; 41 nella corsa delle 8; 74 nella corsa delle 18 e 25 nella corsa delle 22).

A scorrere i dati in nostro possesso, ma noti sia alla Prefettura che al Comune di Messina, il flusso di veicoli in transito è rimasto esiguo, ovviamente concentrato soprattutto nelle corse del mattino e in quella delle 18, dove ieri sono scesi 269 passeggeri (il numero più alto registrato nella giornata).

Dunque, a conti fatti, sullo Stretto il traffico di pedoni è più alto del numero delle auto: e ciò conferma che si tratta soprattutto di pendolari che lavorano tra le due sponde e quindi entrano in città spalmati nelle corse del mattino, per rientrare la sera.

Resta la questione dei controlli. La tanto sbandierata Banca Dati, che come da delibera sindacale doveva entrare in vigore lo scorso lunedì, non è mai entrata in funzione. Il sindaco aveva annunciato in una delle dirette facebook che era tutto pronto, ma di questo software non si ha traccia: resta infatti a tutt’oggi in vigore l’autocertificazione e il controllo delle forze di polizia, considerando che l’ultima ordinanza del 22 marzo firmata dai ministri Lamorgese e Speranza impedisce il passaggio da un Comune ad un altro, se non per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

Il sindaco Cateno De Luca basa le sue iniziative politiche su dati dunque non veritieri. E anche oggi aizza la “folla” a seguirlo sabato prossimo per “bloccare lo Stretto” pubblicando un fotomontaggio che ritrae la “famosa” Renault4 di cui vi abbiamo raccontato come sono andati i fatti, continuando ad esporre i passeggeri ad una pericolosa gogna mediatica, scrivendo che sarebbero in giro quando sono in quarantena a casa della famiglia che li ospita perchè (ricordiamo) senza tetto.

“Lei signora Ministra mi ha denunciato perché vi ho mandato a quel paese – scrive De Luca- ma continua a prendere per i fondelli i messinesi ed i siciliani consentendo lo sbarco indiscriminato in Sicilia come gli artisti di strada francesi“. Una affermazione che alla luce delle evidenze è priva di alcun fondamento, ma che gli consente di chiedere le dimissioni del ministro a megafoni accesi, anche se i tempi delle dirette da centinaia di migliaia di visualizzazioni sembrano già passati. Il disco rotto comincia a gracchiare anche per chi non ha orecchio.

 

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