Il Covid-19 ha ucciso Luis Sepúlveda. Aveva 70 anni

È morto per coronavirus lo scrittore cileno Luis Sepúlveda. Era ricoverato da fine febbraio in ospedale a Oviedo dopo aver contratto l’infezione. E’ stato uno dei primi casi di Covid19 registrati in Spagna.

Autore di oltre venti romanzi, libri di viaggio, sceneggiature e saggi, Sepúlveda lasciò il Cile nel 1977 dopo essere stato oggetto di ritorsioni dalla dittatura di Augusto Pinochet. Dopo un lungo viaggio attraverso l’America Latina che includeva la sua partecipazione alla rivoluzione sandinista in Nicaragua (era anche in Argentina, Uruguay o Brasile), finì nel 1997 a Gijón.



Attivista instancabile ed eccellente narratore, Sepúlveda aveva raggiunto la fama internazionale nel 1989 con il suo primo romanzo: Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, mentre Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare, diventatato un film d’animazione per la regia Enzo D’Alò, nel 1997, lo aveva consacrato come scrittore non solo per un pubblico adulto ma per tutte le età. Al talento dello scrittore, aggiungeva l’impegno politico contro gli effetti lasciati in Sud America dalle dittature militari, a favore dell’ecologia militante, dei popoli indigeni del Sud America, contro il razzismo in Europa.

In un incontro con i lettori di EL PAÍS, Sepúlveda ha definito in questo modo la trattazione dei personaggi nei suoi romanzi: “Il buon romanzo nel corso della storia è stato la storia dei perdenti, perché hanno scritto la propria storia ai vincitori. Spetta agli scrittori essere la voce dei dimenticati ”.

 

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