Banca di Credito Peloritano, Consiglieri PD “la politica faccia sistema per salvaguardare l’occupazione”

I consiglieri comunali del Partito Democratico Felice Calabrò, Antonella Russo, Alessandro Russo, intervengono sul caso della Banca di Credito Peloritano, sottoposta di recente a provvedimenti straordinari di amministrazione controllata e allo scioglimento dei vertici da parte del Governo Regionale.

“La crisi economica finanziaria che ha colpito il mondo bancario nell’ultimo decennio non ha
sicuramente risparmiato il nostro territorio, già fortemente martoriato!
L’argomento non è sicuramente nuovo, anzi, ha già attirato l’attenzione di analisti, di politici e dei mezzi di informazioni ed acceso spesso passionali dibattiti soprattutto tra risparmiatori e dipendenti bancari. Un sistema drasticamente mutato sul fronte normativo (basti pensare alla nuova disciplina delle popolari o allo tsunami che ha coinvolto le banche di credito cooperativo), della vigilanza, delle regole degli aiuti di Stato e delle risoluzioni delle Banche.
Centinaia di articoli di giornali, innumerevoli verbali di commissioni d’inchiesta, pagine e pagine di leggi. Si potrebbe pensare che tutto sia stato detto sull’argomento, e sicuramente è così. Tuttavia, l’attualità ci impone di affrontare il tema, sebbene rimanendo alle nostre latitudini” scrivono in un comunicato.

Spiegano infatti che “Da qualche settimana, infatti, a tenere banco in città, oltre le simpatiche dirette del nostro primo cittadino, vi è “l’intrigata” vicenda che concerne la Banca di Credito Peloritano, banca che ha una fortissima connotazione territoriale, ed è, ormai da qualche anno, una realtà al fianco di molte imprese della nostra provincia.
In questa sede, senza assolutamente entrare nel merito delle ragioni tecniche che hanno portato l’Organo di Vigilanza a proporre all’Assessore Regionale dell’Economia lo scioglimento degli Organi con funzioni di amministrazione e controllo della banca de qua, e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria ex art. 70 comma I del TUB, a cui ha fatto seguito il decreto n. 456 del 16.4.2020, riteniamo utile ed opportuno porre l’attenzione sulla necessità di assicurare ai lavoratori impiegati presso l’istituto di credito in esame, nonché a tutti gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani e i semplici risparmiatori, che hanno trovato nella citata banca un valido partner economico/finanziario, la continuità del servizio.
Questo è lo spirito che occorre salvaguardare, lo spirito che nel 2012 ha determinato la nascita del Banco di Credito Peloritano, una piccola realtà che nel giro di qualche anno si è saputa imporre nello scenario bancario nazionale, riuscendo nel giro di pochi anni ad aprire tre filiali, a chiudere bilanci in utile ( nel 2018, ultimo anno approvato, la Banca ha registrato un utile di 1milione di
euro – una chimera a Messina, – con un aumento percentuale del 56% rispetto all’anno
precedente) ed ad assumere 30 nostri concittadini.”.

Aggiungono “E’ ancora troppo fresca la ferita per la perdita – in termini di realtà visceralmente e territorialmente ancorata alla nostra città – di una giovane banca quale la BCC Antonello da Messina, 15 dipendenti ed un’età media di 40 anni che da un giorno all’altro si sono ritrovati a fare le valigie per trasferirsi in altri lidi, per parlare dei più fortunati, atteso che c’è anche chi ha perso il proprio posto di lavoro.
A distanza di due anni, purtroppo, la paura di perdere un’altra realtà bancaria, l’ultima messinese, si ripresenta ….Vi è il rischio che anche il Banco di Credito Peloritano, come già successo per la BCC Antonello da Messina, diventi una semplice filiale di chissà quale istituto bancario, potenzialmente anche straniero? Vi è il rischio di perdere questa forte connotazione territoriale (?), che, comunque, garantisce un quid pluris a vantaggio della nostra imprenditoria?”

Così concludono “E’ questo il momento di fare sistema.
Di fare appello al senso di responsabilità e appartenenza di tutti i soggetti politico/istituzionali, i quali, ciascuno per quanto di propria competenza, e nel rispetto delle regole e della legalità, dovranno attivarsi per difendere il tessuto economico della nostra città. Non possiamo farci trovare impreparati, divisi e deboli, ma piuttosto, nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso, com’è giusto che sia, è necessario, a parere di chi scrive, monitorare e al contempo collaborare con i commissari straordinari, affinché possano risolvere, nel più breve tempo possibile, le criticità emerse, e riconsegnare alla città un istituto di credito efficiente e sano,che possa continuare ad essere un valido partner economico-finanziario per tutto il nostro territorio, e che assicuri integralmente i livelli occupazionali come dislocati nel nostro territorio” .

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