Fuochi d’artificio in Villa, condanna dimunita in secondo grado per Paolo Siracusano

Condanna più che dimezzata rispetto al primo grado per Paolo Siracusano, già candidato alla presidenza della Provincia per il Pd nel 2008, nella cui villa il 31 dicembre 2015 vennero ritrovati più di duecento mortai, pronti ed innescati, con la miccia.

Fuochi d’artificio in vista del nuovo anno che sono costati cari, con uno strascico giudiziario che finirà in Cassazione come hanno annunciato i difensori di Siracusano.

La Corte d’Appello ha ritenuto sussistente solo l’ipotesi contravvenzionale a carico dell’imputato riformando la condanna inflitta dal giudice in primo grado di un anno e due mesi, a sei mesi di arresto

“Prendiamo atto che la Corte ha accolto le nostre richieste – hanno dichirato gli avvocati Nunzio Rosso e Nino Cacia – ma riteniamo tuttavia che la sentenza debba essere impugnata con ricorso per Cassazione.​ Pur dando atto che la Corte ha riconosciuto la non micidialità del materiale pirotecnico rinvenuto, rimane irrisolta la questione nodale: il dott. Siracusano si era rivolto ad una ditta specializzata cui aveva consegnato anche un assegno per lo spettacolo pirotecnico. Aveva fornito alla Procura ampia collaborazione al fine di rintracciare il soggetto che aveva predisposto i giochi pirotecnici e che lo aveva assicurato sull’avvenuta comunicazione all’Autorità di polizia. La mancata individuazione di quest’ultimo – concludono i legali – non può determinare sotto il profilo giuridico lo spostamento della penale responsabilità a carico del nostro Assistito”.

 

 

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