Ex Provincia, la lotta dei 91 precari e di FP CGIL: il 22 la firma del contratto indeterminato con il Sindaco

I precari dell'Ex Provincia durante una mobilitazione con la FP CGIL, seconda da destra Tiziana Ruggeri

 

Di Michele Bruno – Il Prossimo 22 Dicembre ci sarà la firma del contratto alla Città Metropolitana di Messina. Finalmente verrà raggiunta la stabilizzazione dei precari della Ex Provincia.

Si tratta dei 91 così detti ex articolisti, così definiti perché il loro inserimento lavorativo era inquadrato dall’art. 23 della Legge statale n.67 dell’11 Marzo 1988, poi recepita dalla Regione Sicilia con successive leggi, come ad esempio la Legge n.85 del 1995. Grazie a queste norme venivano assunti lavoratori che svolgevano manzioni ritenute “di utilità collettiva”.

Successivamente sono diventati contrattisti della Ex Provincia, dal Primo Luglio 2005. A seguito della Legge Regionale n.24 del Novembre 2000, infatti, nonostante fossero impiegati alla Ex Provincia già da tempo, vengono messi sotto contratto dall’Ente e soltanto a tempo determinato.

“All’inizio avevamo molto poco, con il contratto abbiamo avuto le prime vere tutele” dice Tiziana Ruggeri, RSU della Città Metropolitana, eletta in quota FP CGIL.

Riteniamo che Ruggeri è certamente uno dei volti storici della lotta dei precari ex Art. 23 per avere maggiori tutele e arrivare infine alla stabilizzazione. La stessa è infatti contrattista e si è fatta carico di gran parte delle lotte del sindacato sulla questione, in questi anni, assieme ai colleghi, alla FP CGIL e al Segretario Generale Francesco Fucile. Sicuramente il Sindacato ha il merito di essersi impegnato per quanto è stato raggiunto. Moltissimi sono, tra l’altro, i contrattisti iscritti al sindacato.

E’ proprio da quel Luglio 2005 che inizia la battaglia.

“E’ subito iniziata una lotta per l’incremento del monte ore – spiega la rappresentante sindacale – il contratto ci suddivideva in 4 categorie in base al titolo di studio: D (laureati con 20 ore); C (diplomati con 22 ore) B (esecutori amministrativi con 24:30 ore); A (operatori con 26 ore). Lo stipendio era lo stesso per tutti, noi volevamo lavorare di più e migliorare la nostra posizione economica”.

Questi alcuni dei momenti salienti delle battaglie della FP CGIL e degli ex art.23 della Città Metropolitana portate avanti in questi anni: nel 2015 durante l’amministrazione del Commissario Filippo Romano, che si è anche lui molto speso per la questione, sono state fatte diverse battaglie per la mancata proroga del contratto, e addirittura i lavoratori, sostenuti dalla FP CGIL sono arrivati ad occupare la Sala Giunta Boris Giuliano; così anche dall’inizio del passaggio da Ex Provincia verso Città Metropolitana, tutt’ora in corso, addirittura contrattisti e una buona parte dei dipendenti di ruolo si sono uniti nella lotta.

La Città Metropolitana si è molto impegnata in quest’ultimo periodo per arrivare a questo risultato, anche spendendosi nel confronto con il Governo Musumeci. I Bilanci dell’Ente sono in regola, e questo farà si che solo Messina, tra tutte le Provincie siciliane, riuscirà davvero a stabilizzare i precari.

Nonostante l’interessamento del Sindaco Cateno De Luca, si era temuto, ad un certo punto del percorso, che al posto della stabilizzazione ci fosse solo l’ennesima proroga. Una nota della dirigente dell’Assessorato Autonomie Locali, Dott.ssa Rizza aveva messo in dubbio che ci fossero le dotazioni economiche necessarie. Alla fine l’accordo raggiunto tra il Sindaco della Città Metropolitana, l’Assessore alle Autonomie locali Bernadette Grasso e l’Assessore al Bilancio Gaetano Armao ha permesso di fare una rettifica ai bilanci regionali, che ha sistemato la questione.

Le proroghe sono sempre state un grattacapo per i contrattisti. A ogni scadenza di contratto, negli anni, la Regione tardava a fare la proroga, rischiando di mettere in dubbio il lavoro per molti dipendenti ex art.23. Per fortuna ciò non è mai accaduto, ma sempre sul rotto della cuffia.

Il Dipartimento Autonomie Locali ha versato 7 milioni di euro di finanziamento complementare fino al 2038. Si spera che, adesso, si arrivi davvero a quanto auspicato dallo stesso Sindaco, cioè “la progressione ulteriore a trentasei ore del contratto di lavoro, così come è già stato realizzato al Comune di Messina”. Staremo a vedere.

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