Giornalismo, ricordando Mario Francese: breve cerimonia a Palermo, Musumeci “informazione libera presidio di democrazia”

«Parlare di Mario Francese significa parlare della migliore storia del giornalismo in Sicilia. Perché il cronista del Giornale di Sicilia è stato uno dei primi a intuire i cambiamenti all’interno di Cosa nostra e a descrivere l’ascesa al vertice dei corleonesi e le collusioni con i colletti bianchi, pubblicando, con coraggio, nomi e cognomi dei responsabili. Una scelta che ha pagato con la vita. In una giornata come questa rinnovare il ricordo non è uno sterile esercizio di retorica, ma uno stimolo per tutti noi a riflettere a fondo sul ruolo strategico che l’informazione libera deve ricoprire all’interno della società come presidio stabile di legalità e di democrazia».
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ricordando il giornalista ucciso dalla mafia la sera del 26 gennaio di 42 anni fa.
Questa mattina alle 9 Mario Francese è stato ricordato, nel corso di una cerimonia, ridotta nelle presenze e nella partecipazione a causa dell’emergenza Covid. Tra i presenti il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Giulio Francese, il condirettore responsabile del Giornale di Sicilia Marco Romano, il segretario regionale dell’Assostampa siciliana Roberto Ginex, il presidente del Gruppo cronisti siciliani, aderenti all’Unci, Giuseppe Lo Bianco.
“Quarantadue anni senza di te, una vita. Giornata strana in viale Campania. Prima volta senza la mamma: non le potrò raccontare, come facevo negli ultimi anni, della commemorazione – ha scritto Giulio Francese –  Pochi minuti di raccoglimento, in silenzio, con la mascherina. Una preghiera, nessun abbraccio, il cuore gonfio di tristezza”.

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