Papardo-Piemonte: è emergenza lavoro. Il personale chiede nuovi incarichi a tempo determinato

La vera emergenza è quella degli operatori del settore: questo il messaggio che la segreteria Regionale Anaao Assomed Sicilia lancia in sostegno ai lavoratori dell”azienda Papardo-Piemonte.

Al centro del disagio che colpisce medici e operatori sanitari, gli enormi e difficili carichi di lavoro che i professionisti sono obbligati a fronteggiare. Due i presidi ospedalieri in cui il servizio va garantito da un organico decisamente inferiore a quanto necessario. “Sempre più difficile garantire il soccorso emergenza/urgenza”, scrivono in una nota i rappresentanti dell’associazione che chiede di attivare incarichi a tempo determinato per far fronte alla situazione. Quel che preoccupa il personale ospedaliero è il rinvio al 15 febbraio prossimo per la formalizzazione del Decreto assessoriale “in attuazione dei contenuti della Legge Regionale n. 24 del 2015 (accorpamento del P.O. Piemonte all’IRCCS Neurolesi di Messina)”.

Come è noto, l’Ars si è pronunciata ribadendo con fermezza la decisione di fondere Piemonte e IRCCS, concedendo una proroga temporale per la firma del necessario decreto attuativo da parte dell’assessore Gucciardi.

Ma proprio questa proroga sembrerebbe allarmare il personale medico.

La situazione assistenziale nell’area della Emergenza/Urgenza (Rianimazione, Pronto Soccorso) e della specialità ad essa correlate (Medicina Interna, Chirurgia Generale, Ortopedia) è grave.

I medici e gli operatori sanitari stanno fronteggiando l’assistenza in due presidi ospedalieri (Papardo e Piemonte) con l’organico previsto per un solo presidio. Ciò comporta enormi carichi di lavoro e notevole rischio clinico per i sanitari e soprattutto per i cittadini”.

Pertanto la Anaao Assomed che lunedì prossimo incontrerà proprio l’assessore regionale alla Salute, chiederà al membro dell’Esecutivo di dare “con urgenza” al direttore dell’azienda Papardo, Michele Vullo, la possibilità di “attivare incarichi a tempo determinato per il personale medico e sanitario”, che dovrebbero fungere da tampone almeno fin tanto che non troverà concreta applicazione l’atto attuativo, ovvero presumibilmente, fino all’inizio dell’estate.

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