Vaccini, i consiglieri PD e LiberaMe “Messina Socila City aiuti i più anziani superando i problemi del sistema”

I consiglieri comunali dei gruppi “Partito Democratico” e “Liberame”, Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Claudio Cardile, Felice Calabrò, Alessandro Russo, Massimo Rizzo, Biagio Bonfiglio, in relazione alla attuale problematica relativa alla prenotazione ed alla esecuzione dei vaccini anti Covid-19, iniziate in questi giorni a favore degli anziani ultraottantenni, hanno raccolto moltissime segnalazioni da parte dei cittadini che non sono ancora riusciti a prenotarsi per problemi legati alla gestione del software in carico alle Poste Italiane, o che hanno ottenuto una prenotazione per l’effettuazione del vaccino nei prossimi mesi, ma lontano dal loro domicilio, spesso presso i nosocomi di Milazzo, di Barcellona P.G., di Taormina, ed anche addirittura di Mistretta.

Pur essendo consapevoli che la gestione di tale servizio di prenotazione e somministrazione vaccinale è di competenza del servizio nazionale, a cui spetta risolvere immediatamente i gravi errori del sistema – per il quale pare risulti estremamente difficoltosa la stessa prenotazione al numero verde o sul sito internet “preontazioni.vaccinicovid.gov.it”, visto che le credenziali inserite dai cittadini vengono spesso considerate come non valide, pur se corrette – gli scriventi consiglieri ritengono si debba agire con estrema urgenza a favore di quegli anziani che non possono godere dell’aiuto di familiari sia per la procedura di prenotazione del vaccino, sia, ancor più, per il raggiungimento dei siti ospedalieri in provincia e per il loro ritorno a casa. A tale scopo, anche per evitare che anziani cittadini soli, o coppie di anziani senza assistenza familiare, siano costretti a rinunciare a vaccinarsi perché privi di aiuto, è necessario che l’Amministrazione comunale, per il tramite della Messina Social City, promuova immediatamente tutte le iniziative utili a coadiuvare questi anziani nella prenotazione e nelle operazioni di loro accompagnamento in provincia (visto che ancora ad oggi non è prevista la vaccinazione domiciliare), in primo luogo attivando un numero verde di raccolta delle segnalazioni di difficoltà delle persone sole o impedite fisicamente.

Al contempo, in previsione delle prossime vaccinazioni “di massa”, che riguarderanno a brevissimo larga parte dei messinesi, a partire dalle Forze dell’Ordine e dagli insegnanti, appare opportuno che da subito si individuino i siti pubblici più idonei (per spazio e presenza di ampi parcheggi) ad ospitare queste imminenti vaccinazioni a larga scala. I consiglieri del Pd e di Liberame propongono, ad esempio, di valutare l’utilizzo, a tale scopo dell’ex Mercato ittico, o di scuole e palestre dismesse, o l’area ex Gasometro, affinchè si possa per tempo concordare con l’Asp, cui spetterà l’organizzazione della somministrazione del vaccino anti Covid-19, la tempistica e la localizzazione dei siti più adeguati per la tutela dei cittadini, anche prevedendo – ove possibile – una vaccinazione con modello drive-in.

Gli scriventi consiglieri, inoltre, chiedono tanto al Comune di Messina quanto all’Asp provinciale che si promuova prima possibile, soprattutto per le persone anziane, una convenzione con l’Ordine dei Medici per l’effettuazione di vaccinazioni domiciliari, che i circa 100 medici assunti per l’effettuazione dei tamponi vengano anche utilizzati per la somministrazione dei vaccini, e che, più in generale, si adottino tutte le possibili iniziative di impiego di personale, sanitario e non, per agevolare nel modo più veloce e sicuro possibile tali delicate operazioni, finalizzate alla salvaguardia della salute dei messinesi.

A tal proposito non si può non stigmatizzare il ritardo con cui vengono reclutati dall’Asp provinciale i giovani informatici, ingegneri e amministrativi, oggetto di selezione effettuata nello scorso dicembre con il “click day”.

Questa procedura, infatti, ha fatto presumere che l’esigenza di assumere tanti giovani specializzati fosse immediata, mentre, dopo due mesi dalla selezione, sono ancora pochissimi i giovani impiegati a supporto dell’organismo commissariale che si occuperà della vaccinazione. Peraltro, pare che a quei pochi che sono stati chiamati sia stato proposto un contratto di lavoro per partite Iva, quindi senza alcuna tutela previdenziale. Ci si aspettava certamente molto di più da un Ente pubblico che potrebbe utilmente assumere, e con maggiori garanzie lavorative, tanti giovani disoccupati.

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