San Fratello. Il Sindaco Sidoti ricorda la Frana del 2010: “Quanti ricordi, quanta sofferenza, quanta tristezza e quanta forza”

 Il Sindaco di San Fratello, Dott. Salvatore Sidoti Pinto, nella giornata in cui il centro Nebroideo fa memoria della frana del 2010 che causò danni immensi alla popolazione dell’antico borgo nebroideo, nella pagina Fb del Comune, ieri ha voluto esprimere ancora una volta la sua vicinanza a tutti i sanfratellani, esprimendo anche gratitudine a tutti coloro che sin dall’inizio dell’immane dramma sino ad oggi si sono adoperati per far rinascere San Fratello.
Di seguito la nota del primo cittadino sanfratellano:
“Sono trascorsi undici anni. Quanti ricordi, quanta sofferenza, quanta tristezza, e quanta forza abbiamo dovuto fare ricorso per superare anche quella dura prova!!
Certo, la pandemia, il coronavirus, questo non ci voleva proprio nè per Noi nè per il mondo intero. Anche questo grazie a Dio ed alla nostra determinazione, ce lo stiamo lasciando alle spalle. Un ricordo ed un pensiero a chi, a causa di questo virus ci ha lasciato, cordoglio e vicinanza a tutti i familiari.
Il 14 Febbraio per i sanfratellani, ormai non sarà soltanto la Festa di San Valentino, rievoca anche quella triste pagina della storia di San Fratello che tanto dolore e sofferenze ha causato. È vivo in me, come credo, in ognuno di tutti noi sanfratellani e non solo, quella giornata…, 14 Febbraio 2010, non ci rendevamo conto e non capivamo cosa veramente stava succedendo; quanta dignità nel nostro popolo, quanta serietà e compostezza nel dolore di chi con le lacrime agli occhi ha dovuto abbandonare la propria casa, con l’incertezza di ciò che stavamo vivendo, con la consapevolezza che tanti non avrebbero più fatto ritorno tra le proprie mura domestiche. Quanta solidarietà’! La Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale, Vigili Urbani, Guardia di Finanza, Parco dei Nebrodi, Volontari , il Questore, il Vescovo, il Prefetto, il Presidente della Regione, il Presidente della Provincia, i Frati Minori di Sicilia confratelli del nostro San Benedetto e potrei continuare ancora l’elenco di quanti sono accorsi con tempestività ed affetto. Chiedo scusa se qualcuno mi sfugge. Sono arrivati Tutti, ricordo lo stupore dei giornalisti. L’incredulità dei geologi che non riuscivano a capire cosa veramente stava succedendo sul nostro territorio, nel centro abitato e nei dintorni del nostro Paese.
Ne abbiamo vissuti momenti tristi, quando regnava l’incertezza totale, quando si ipotizzavano le cose più dolorose e preoccupanti. In tutto questo esodo, in questi momenti di concitazione, fortunatamente nessuno ha riportato conseguenze di danno fisico alla persona, non un graffio, un incidente, sicuramente tanto dolore, ma tanta forza.
Da dove veniva tanta forza?
Tutti ne siamo certi, quelli che crediamo ed anche coloro che non credono nella Nostra Religione, sono convinti che in tutto questo marasma, una mano protettrice, uno sguardo benevolo ci ha assistiti, facendo sì che tutto quello che si è verificato non venisse funestato da ulteriori ed irreparabili danni. I Nostri Santi, la Nostra Fede, la Nostra Devozione. Oggi, dopo tanti anni, le ferite sono ancora aperte, la sofferenza per l’abbandono dai propri luoghi, lo sradicamento forzato dalla propria casa, assistere alla demolizione, dover lasciare per sempre gli ambienti realizzati con sacrifici ed affetto, per tanti nostri concittadini è stato l’inizio di una nuova vita. A loro principalmente vada la nostra vicinanza ed il nostro affetto, a chi ha dovuto “cambiare” casa ed a chi ha dovuto “cambiare” Paese.
Tante opere sono state realizzate, tanti lavori sono stati eseguiti, resta ancora tanto da fare. Un pensiero ed un ringraziamento a tutti quei dipendenti comunali che hanno dedicato e continuano a dedicare tanto tempo ed energie per cercare di risolvere, insieme agli amministratori comunali di ieri e di oggi i tanti ancora irrisolti problemi e criticità. Oggi è una ricorrenza importante per noi sanfratellani e per i tanti altri abitanti del nostro Interland che hanno subito danni, gli abitanti di Caronia, Castell’Umberto, Naso, Raccuja e tanti altri abitanti dei Nebrodi che hanno subito i danni di un territorio meraviglioso ma fragile e vulnerabile.
Siamo un Popolo forte, abituato alle battaglie, la nostra storia è costellata di momenti belli e di momenti di dura prova, che abbiamo sempre superato con dignità e fermezza. Sono certo che presto supereremo anche questo difficile periodo di pandemia ed approfitto di questa giornata per esprimere una nota di plauso nei confronti di tutti noi che abbiamo vissuto anche il necessario periodo di “zona rossa” con risultati che oggi ci danno ragione di un periodo di particolare ristrettezze. Continuiamo a lottare a stare uniti, cerchiamo di fare ognuno la propria parte, atteniamoci alle regole ed insieme sono sicuro che riusciremo a riappropriarci delle nostre cose, delle nostre abitudini, delle nostre tradizioni, del nostro modo di vivere. Viva San Fratello viva i sanfratellani”.

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