Caso Astrazeneca, Razza “In Sicilia arriveranno dosi raddoppiate di Pfizer”

di Michele Bruno – L’assessore alla Salute Ruggero Razza annuncia il provvedimento atteso, durante la conferenza stampa delle 18:30 sulla sospensione del vaccino Astrazeneca da parte di Aifa: “Ho firmato la sospensione delle vaccinazioni con Astrazeneca e abbiamo già avvisato tutti i cittadini che si erano prenotati”.

“Purtroppo è arrivata la notizia del taglio alla prossima fornitura di Astrazeneca”. Ha aggiunto Razza Ne aspettavamo 50 mila dosi, ne arriveranno 10 mila. Un taglio compensato però dall’aumento del 50% delle dosi Pfizer per i primi di aprile: saranno 100 mila anziché 50 mila. E’ un momento difficile per la campagna di vaccinazione ma dobbiamo andare avanti”. 

“In Sicilia – ha spiegato Razza – sono oltre 115mila i cittadini che hanno ricevuto AstraZeneca, 400mila Pfizer e 19mila Moderna”.

Ha ribadito poi Razza: “Le evidenze scientifiche indicano con chiarezza che il vaccino è sicuro. E’ stato somministrato in milioni di dosi in tutto il mondo”.

“E’ inevitabile un contraccolpo sulla campagna. All’inizio si pensava che fosse solo un fatto siciliano, invece posso dire che questo stesso sentimento di preoccupazione si vive ovunque. Forse è stato meglio così, ovvero fermarsi qualche giorno, dare le risposte, e poi ripartire” ha ammesso l’Assessore siciliano alla Salute.

“Nel mese di aprile – ha chiarito Razza – cercheremo di superare le 35 mila dosi al giorno, dobbiamo riuscire a completare in tempi ravvicinati la fase di vaccinazione. Ma per riuscirci non dobbiamo avere paura del vaccino più di quanto non faccia paura il virus”.

“Il nostro obiettivo resta completare la vaccinazione entro la fine dell’estate” Ha affermato.

“Per individuare quale tipo di vaccino somministrare a chi si è prenotato, dobbiamo aspettare le decisioni dell’Aifa di domani. L’auspicio è che tutti i vaccini somministrati al mondo, siano somministrati anche in Italia” ha poi detto l’assessore alla Salute.

Ha concluso infine “Questo atteggiamento di prudenza da parte dell’Aifa va nell’interesse dei cittadini, ai quali non si può chiedere di sottoporsi a vaccinazione nell’incertezza di dati scientifici. Penso abbia fatto bene l’Aifa a prendersi il tempo necessario, perché di giorno in giorno stava iniziando a crescere il sentimento di allontanamento dalla vaccinazione , e questo sarebbe stato sbagliato”.

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