Tutti pazzi per la gamification: dalla scuola, al gambling fino ad arrivare alle banche

Dal 26 aprile praticamente tutti gli studenti d’Italia torneranno in aula. Per alcuni sarà un ritorno dopo qualche mese di zona rossa, per altri invece sarà un vero e proprio primo giorno di scuola visto che, soprattutto per le scuole secondarie di secondo grado, non si era mai entrati in aula. E così mentre la Didattica a Distanza impazza, si attivano Registri Elettronici e Classi virtuali, la tecnologia cerca di salvare la scuola italiana. Come? Semplicemente giocando.

L’ultima grande novità, in questo senso, è infatti la gamification approntata alla lezione. Cerchiamo però di procedere per gradi, partendo da una definizione di gamification, un termine che identifica la trasposizione di regole e meccaniche ludiche a contesti e attività che non hanno niente a che fare con il gioco. In realtà in ambito educativo, la parola è stata spesso utilizzata in maniera errata. È meglio parlare, in certi casi, di Game-based learning, ovvero di Apprendimento basato sul gioco. Come funziona? Attraverso domande guida dell’insegnante gli alunni sono chiamati a creare strategie di insegnamento-apprendimento e quindi sviluppare delle competenze.

Insomma, il mondo dei videogiochi entra in classe e saranno contenti gli studenti. E si tratta di un processo naturale, visto che la gamification sta pervadendo ogni settore: dagli uffici, all’economia statale, passando ovviamente per il gambling. Non a caso infatti le ultime slot del momento si ispirano proprio al mondo dei videogiochi, come ad esempio Gangsta City Slot, la nipote in versione gioco d’azzardo del famosissimo Grand Theft Auto, per gli appassionati semplicemente GTA. È su questa linea che si attesta l’esplosione degli sviluppatori della piattaforma di casinò online Campobet, azienda che attualmente collabora con oltre 30 software house per mettere a punto titoli, piattaforme e grafiche sempre più avvincenti e all’avanguardia.

Ma la gamification arriva anche in ambito economico, come dicevamo in apertura. Caso emblematico è quello dell’app Oval, che consente di accumulare risparmi attraverso degli step. Il procedimento è semplice: mettere da parte 20 euro a settimana, mettere da parte i centesimi arrotondando i pagamenti, aggiungere 5 centesimi ogni 1000 passi fatti oppure ad ogni post pubblicato sui social. In questa maniera l’utente è spinto a ottenere punti e quindi a completare le proprie missioni. Un modo nuovo per risparmiare giocando, insomma ma nuovi approcci in ambito bancario sono sviluppati anche da Intesa San Paolo, JP Morgan, Fineco, Chebanca! e Satispay.

Perché il mondo là fuori cambia continuamente. E per rimanere al passo con i tempi bisogna giocare!

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