Messina, nuovi cartelloni turistici tradotti in inglese: l’ironia dei social

 

di Michele Bruno – “Prosegue l’installazione della nuova segnaletica turistica a colori in città, lungo i percorsi pedonali individuati dall’Assessorato al Turismo, nell’ambito del progetto “VISITME Messina”, propedeutico al rilancio turistico di Messina e del suo territorio, progettata ad hoc e in doppia lingua, ad uso esclusivo dei pedoni e non del traffico veicolare.
Una volta completata, sarà possibile per i turisti, ma anche per le scuole a scopo didattico, visitare a piedi in modo autonomo le attrazioni, i monumenti e i siti di interesse, distribuiti su sei percorsi pedonali, contraddistinti da colori ed evidenziati in una nuova cartina turistica, stampata in italiano e inglese, con relativo QRCode, distribuita presso l’info point turistico di palazzo Weigert”.

Questo è l’annuncio dell’Amministrazione Comunale riguardo la nuova cartellonistica di Messina, realizzata soprattutto per i turisti, ma c’è chi contesta e non l’ha gradita.

“Belli i nuovi cartelli turistici del Comune. Peccato che credo siano stati tradotti, male, col Google Translate.

E per esempio “Cimitero” diventa “Cimitery” al posto di “cemetery”. Oppure “Passeggiata a mare” è divenuta “Seaside walk”, che in senso assoluto ha logica ma essendo un nome proprio, sarebbe come tradurre “Walk of Fame” con: “Passeggiata della fama”. Ha senso, sì, ma non la traduce giustamente nessuno…
Ora dico: prima di mandare in stampa cartelli che leggeranno praticamente solo i turisti internazionali, possibile che non ci sia stata neppure la curiosità di rileggere le bozze per vedere se quelle scritte fossero tradotte bene?
Ci voleva proprio tanto? Bastava chiedere a uno studente di primo anno di Lingua Inglese.
Segnalerò formalmente la cosa all’assessorato: prendiamola come uno svarione e chiediamo di modificarli al più presto…”

Così scrive su un post del suo profilo Facebook Alessandro Russo, consigliere comunale del Partito Democratico.

Cartellonistica turistica, Il meme di Gabriele Ferrante

Scoppiano le critiche e l’ironia sui social. Ad esempio Gabriele Ferrante conclude con un “not ghiabby and not maravigghy”, parafrasando in un inglese maccheronico il nostro detto messinese. A commento del suo meme contesta che gran parte dei luoghi andavano tradotti con il genitivo sassone. Ad esempio “Cathedral of Messina”, basterebbe vedere Wikipedia per osservare che si scriverebbe più correttamente Messina Cathedral.

 

 

 

 

Ad ogni modo, molti luoghi sarebbe più corretto non tradurli. Il timore è che davvero piuttosto che essersi affidati ad esperti, dall’Amministrazione abbiano tradotto su Google Translate, la famosa applicazione di Google, che qualsiasi studente di lingue, anche un alunno delle scuole, sa comunque non essere sempre attendibile. Anche solo dare un’occhiata ad una guida turistica di Messina potrebbe servire a correggere gli errori.

E la risposta delle pagine satiriche, come “Catenopoli – Meme dalla Contea”, che immagina lo spaesamento dei turisti, non si fa attendere:

o come la rivisitazione in stile “buddace” dei cartelli da parte del Ruggito del Consiglio: 

 

 

 

 

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