Bocciatura Tari, le dichiarazioni dei consiglieri PD e M5S

di Michele Bruno – Ieri si è registrato un fatto che era forse nell’aria, ma che non è abituale nell’aula consiliare da quando il Sindaco si chiama Cateno De Luca. Una delibera promossa dall’Amministrazione, quella sul Piano Tari 2021, è stata bocciata dal Consiglio, con maggioranza di voti contrari.

Abbiamo fatto qui il sunto di quanto accaduto. Qui invece riportiamo le dichiarazioni, indicative delle motivazioni del voto contrario dei rispettivi gruppi, ed i commenti, di Gaetano Gennaro, capogruppo del Partito Democratico, e Giuseppe Fusco, per il Movimento 5 Stelle.

Hanno votato contro anche Biagio Bonfiglio di Libera Me, e per Ora Messina (centrodestra) Francesco Pagano e Giandomenico La Fauci. 

Contattato da noi, Gennaro ha affermato che “attualmente l’aumento della Tari è ingiustificato di fronte alle condizioni del servizio e della situazione di sporcizia in cui versa la Città, e il voto di oggi sancisce il dato di fatto che la Giunta De Luca non ha una maggioranza in Consiglio che sostenga il suo indirizzo politico”. 

Più nel dettaglio, nel loro comunicato congiunto, i consiglieri comunali Gaetano Gennaro, Alessandro Russo e Antonella Russo hanno definito la propria posizione in una nota:

“La bocciatura del Piano Economico e Finanziario sulla tariffa TARI fa emergere in modo chiaro due questioni politiche molto rilevanti che vanno messe in evidenza davanti alla città.

La prima è che la Giunta De Luca ha chiaramente tentato di aumentare le tasse ai cittadini messinesi. Una cosa impensabile soprattutto in un momento in cui la città è già fortemente colpita dalla pandemia e dalla crisi che ne è derivata.

Il sacrificio chiesto ai messinesi è assolutamente ingiustificato soprattutto in un momento in cui in con l’avvio della raccolta differenziata il costo in bolletta si sarebbe dovuto notevolmente abbassare. Tutt’altro, visto l’incremento pari circa il 10% in più rispetto al 2020.

Durante la campagna elettorale De Luca aveva annunciato che con l’avvio della raccolta differenziata i cittadini messinesi avrebbero avuto un risparmio di almeno il 30% e che, finalmente, la città sarebbe stata liberata dalla sporcizia e dai rifiuti.

Come al solito si è trattato di promesse elettoralistiche. Non solo i costi non si sono abbassati, ma è innegabile che attualmente la città è sporca, sia in centro che nelle periferie.

Tutto ciò significa che, nonostante le mille giustificazioni tirate fuori dalla Giunta e dai vertici di M.S.B.C., la gestione del servizio di igiene cittadina in questi tre anni non è stato adeguato alle esigenze della città.

Adesso è fin troppo facile chiedere ai messinesi altri sacrifici per incrementare il personale e migliorare i vari servizi. Si dimentica, però, che tutto ciò grava direttamente sulle tasche dei cittadini.

In secondo luogo, la bocciatura del PEF è la chiara dimostrazione che la Giunta De Luca non ha più una maggioranza d’aula a sostegno, neanche sugli atti ritenuti strategicamente più importanti.

E’ chiaro che anche quei Consiglieri che hanno sostenuto l’Amministrazione in più occasioni si sono ormai resi conto che le politiche della Giunta sono sempre più inconsistenti e dannose per i messinesi e, quindi, non meritano più il sostegno finora di volta in volta accordato sui soli singoli provvedimenti”.

Anche il consigliere Fusco non usa mezzi termini e dichiara:

“Votare oggi l’aumento della Tari al 10% sarebbe inammissibile ed incoerente, se osserviamo che nel Dicembre 2019 il Sindaco, in conferenza stampa, aveva promesso che il costo del servizio rifiuti per i contribuenti sarebbe stato notevolmente abbattuto addirittura del il 30%. Promessa non mantenuta, come spesso è stato fatto. Il Piano messo in atto dalla Giunta per contrastare l’evasione si è rivelato l’ennesiomo flop. Si aggiunga a ciò che pagavamo e continuiamo a pagare una delle tariffe rifiuti più alte d’Italia, al netto di un servizio non adeguato. L’aumento non può essere giustificato con la delibera dell’ARERA di inserire tutta una serie di costi nel PEF, in particolare i così detti crediti di dubbia esigibilità, cioè l’ammontare dei crediti che deriverebbero dalla riscossione dei contributi di chi ad oggi evade. Era stato promesso infatti che la Giunta avrebbe attuato un Piano Anti-Evasione, ad oggi disatteso. Si consideri che Messina ha un livello di evasione Tari quantificato in 140 milioni negli ultimi 3 anni, infatti di 100mila persone censite a Messina, solo il 30% paga la tassa. E si stima che quasi 40mila persone non siano censite e di conseguenza non gli arriva neanche la richiesta di pagamento da parte del Comune. Con l’implementazione della differenziata, cui va dato atto all’Amministrazione, pur restando l’organizzazione del servizio inadatta, circa 8000/9000 persone non censite in precedenza hanno deciso di dichiararsi e di voler fare la differenziata. Un numero esiguo di fronte alle promesse e a questi dati. Si aggiunga a ciò che il Decreto Crescita ha previsto tutta una serie di strumenti coercitivi che spingono gli evasori a doversi dichiarare, e che al momento non stanno venendo sfruttati. Ci si scorda, per ovvie ragioni di propaganda elettorale, che Messina è in predissesto e in quanto tale è tenuto, per legge, ad effettuare una rigorosa revisione della spesa con indicazione di precisi obbiettivi di riduzione della stessa e per tale motivo non si può condividere il piano economico finanziario predisposto dall’Amministrazione. E’ davvero possibile che a pagare le tasse debbano essere sempre le stesse persone e che li si faccia pagare di più anche per gli altri che non lo fanno? Dovè è finita la campagna “pagare tutti per pagare meno”? Dov’è finito il “Certificato di Regolarità Tributaria”? Funziona l’mplementazione dell’Ufficio Unico delle entrate comunali? In tre anni sono stati capaci di definire le azioni esecutive per il recupero coattivo dei tributi? Noi invece pretendiamo che il Sindaco, la smetta di pontificare su Facebok e si impegni alla lotta contro l’evasione e solo dopo di cio potrà presentare un credibile e coerente Paino Economico Finanziario con l’abbattimento delle tariffe rifiuti”.

 

 

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