Sheakespeare Horror Story porta il teatro dentro al Forte San Salvatore

Di Michele Bruno – Una complessa architettura di cambi di scena e di personaggio all’interno di un incastro sapiente e tecnicamente ben orchestrato di diverse opere di Sheakespeare.

E’ così che si può sintetizzare la sceneggiatura di Sheakespeare Horror Story, il lavoro teatrale del regista messinese Daniele Gonciaruk, andato in scena ieri sera in due repliche serali, alle 19 e alle 21. Messinaora.it è stata presente per voi alla primissima replica.

Sarebbe riduttivo parlare soltanto della struttura dello spettacolo. Gli inquieti e tormentati personaggi sheakespeariani si muovevano agitati sullo sfondo suggestivo del Forte San Salvatore, gioiello dell’architettura militare messinese storica, sulla Zona Falcata.

I due attori Ciceroni di Sheakespeare Horror Story

Lo spettacolo inizia già dal pullman che porta gli spettatori sul posto, con due attori che li accolgono sul mezzo di trasporto, nel rispetto delle norme anti-Covid, e uno dei due, Marco dell’Acqua, che si esibisce in Re Lear. Sin da questo momento gli spettatori sono parte integrante, coinvolti nell’azione.

 

 

 

La Madonna della Lettera sotto il cielo serale del Forte

Attraverso le diverse stanze, i passaggi del Forte, le scene intrecciate tra loro, il pubblico viene portato fino alla parte più alta dell’edificio, sotto la Madonnina della Lettera e di fronte ad uno spettacolare panorama di Messina.

 

 

 

 

 

Banchetto finale macabro del Tito Andronico

Le opere vengono interpretate in chiave horror, con il buio all’interno del Forte e le luci soffuse accese per lo spettacolo che creano la giusta atmosfera. A fare il resto è il realismo sheakespeariano, la messa a nudo degli elementi dionisiaci e più cupi della vita nel mondo e dell’essere umano, la sofferenza, la morte, la follia, la malvagità. Sheakespeare ha messo a nudo nelle sue opere le debolezze umane ritraendole con una verità che non lascia scampo ad assoluzioni, una visione pessimistica ma incardinata sapientemente nel mondo reale.

Questi aspetti, assieme a elementi del mondo magico, come le streghe, presenti nello spettacolo di Gonciaruk, rendono questa materia adatta al genere su menzionato.

 

 

 

 

 

 

 

Annalisa Rando in Giulietta e Romeo

Tra le opere inserite in quella che è una vera e propria miscela: il Re Lear già citato e , Romeo e Giulietta con una eccellente Annalisa Rando, poi Lavinia nel Tito Andronico, che è Gonciaruk stesso, l’Amleto, Otello e Desdemona, Riccardo III e Macbeth…

 

 

 

 

Otello (Claudio Iannello) e Desdemona (Alessandra Mancuso)

Tra gli attori che spiccano il già menzionato Marco dell’Acqua, nei panni, oltre che di Re Lear, di Amleto e Saturnino (in Tito Andronico), in una interpretazione carica di pathos e immedesimazione, Annalisa Rando appunto, Claudio Iannello che interpreta il folle e geloso Otello (oltre ad uno dei figli di Saturnino), Aurora Macrì nella barbara e inquietante Tamora, Gaetano Citto nei panni del padre di Tito, Giuseppe Sgrò che interpreta lo sposo di Lavinia.

 

 

Si consiglia vivamente di affrettarsi ad acquistare un biglietto per vedere le prossime repliche.

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