Il caso Città Metropolitana di Messina, è polemica tra Antonio De Luca (M5S) e l’Amministrazione

 

 

di Michele Bruno – “Il Movimento Cinque Stelle denuncia l’assenza di partecipazione nella gestione della Città metropolitana di Messina, da troppo tempo ormai affidata a due soli uomini al comando: il sindaco metropolitano, funzione svolta dal primo cittadino del Comune capoluogo, e il commissario straordinario”.

In una interrogazione indirizzata al Presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’Assessore per le Autonomie locali e Funzione Pubblica, Marco Zambuto, il deputato regionale Antonio De Luca accende i riflettori sul caso Messina e ricorda che con Decreto Presidenziale della Regione Siciliana n. 576 del 2 luglio 2018 sono state affidate al Sindaco del Comune peloritano le funzioni del Sindaco Metropolitano e quelle della Conferenza Metropolitana, organo collegiale con poteri propositivi e consultivi di cui avrebbero dovuto far parte tutti i sindaci dei comuni appartenenti alla Città metropolitana.

“Tale situazione, consentita dal summenzionato D.P.R.S. ma contraria allo spirito e alla lettera della legge istituiva delle Città Metropolitane – si legge testualmente nell’interrogazione – perdura ormai da tre anni e di fatto ha escluso i Sindaci degli altri 107 Comuni della Provincia di Messina da qualsiasi forma di partecipazione e controllo”.

Oltre alla Conferenza Metropolitana, c’è un altro organo collegiale previsto dalla legge istituiva delle Città Metropolitane rimasto al momento sulla carta, e cioè il Consiglio metropolitano, che nelle intenzioni del legislatore è chiamato a svolgere funzioni di indirizzo politico e di controllo e dev’essere composto da 15 consiglieri, scelti con elezione di secondo livello tra i Sindaci e i Consiglieri Comunali dei 108 Comuni. Come evidenzia l’on. De Luca nella sua interrogazione, la Regione (con decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 511/GAB del 17 febbraio 2020) ha sostituito il Consiglio metropolitano, mai eletto nonostante i tanti rinvii, con la figura del Commissario straordinario della Città Metropolitana di Messina.

“Tale situazione gestionale – attacca senza mezzi termini il deputato regionale Antonio De Luca – è anomala e paradossale in quanto si concretizza in una sorta di dominio gestionale quasi monocratico con l’esclusione dello stesso territorio metropolitano e dei suoi rappresentanti”.

A proposito del Commissario straordinario della Città Metropolitana di Messina, Santi Trovato, a suo tempo nominato e attualmente in carica, il portavoce pentastellato si interroga sull’opportunità del ruolo conferitogli , visto che “non risulta essere più dirigente regionale o di ente regionale, ma risulta essere stato nominato, dopo selezione pubblica, direttore generale dell’Amam s.p.a., che ha come socio unico il Comune di Messina e che ha rapporti con l’ A.T.I. (Ambito Territoriale Idrico) istituito presso la stessa Città Metropolitana”.

Alla luce di quanto evidenziato nella sua interrogazione , il deputato Antonio De Luca interroga quindi il presidente Musumeci e l’Assessore Zambuto per sapere “se e in che maniera intendano intervenire in modo da attivare un meccanismo di controllo e gestione effettivamente partecipata degli organi istituzionali della Città Metropolitana, anche mediante l’attivazione della Conferenza Metropolitana e la modifica dei provvedimenti sinora assunti circa le doppie funzioni del Sindaco Metropolitano di area vasta”.

Il parlamentare regionale del M5S chiede infine di sapere “se, nelle more, il Presidente della Regione Siciliana intenda nominare un nuovo Commissario straordinario”, visto che il mandato dell’attuale Commissario scadrà il 15 settembre, vale a dire domani.

Non si fa attendere la risposta del Capo di Gabinetto della Città Metropolitana di Messina, Franco Roccaforte, che si esprime così:

“si ritiene opportuno precisare:
1. il Sindaco Metropolitano è di diritto il Sindaco del Comune capoluogo in forza della
legge regionale n. 15 del 2015 e successive modifiche e integrazioni, che attua in
Sicilia la cosiddetta “legge Delrio” (L. n. 56 del 2014) ;

2. lo stesso Sindaco Metropolitano in Sicilia svolge le funzioni attribuite alla
Conferenza Metropolitana in base al Decreto del Presidente della Regione Siciliana
n. 576 del 02/07/2019;

3. le funzioni del Consiglio Metropolitano, nelle more delle elezioni di secondo livello,
differite più volte dal 2013 sempre con leggi regionali, sono in atto svolte dall’Ing.
Santi Trovato, giusto decreto di nomina del Presidente della Regione Siciliana n.
541 del 29/05/2020.
Pertanto, il cosiddetto “dominio gestionale quasi monocratico della Città
Metropolitana di Messina” è frutto di scelte legislative nazionali e regionali, che
interessano non solo la Città di Messina, ma anche Palermo e Catania e tutte le ex province siciliane (ora Liberi Consorzi Comunali).

In qualunque caso, si segnala che l’attività di questa Amministrazione è stata da
sempre improntata a garantire i rapporti con tutti i Sindaci dei Comuni, tanto da avere
organizzato numerosi incontri, sia a livello comprensoriale, sia a livello comunale, per
discutere e condividere direttamente gli obiettivi della programmazione strategica e dello
sviluppo locale, anche sulla spinta per l’attuazione del Masterplan, del bando periferie,
degli accordi di programma stipulati con i Comuni, singoli o associati, e del Piano
Strategico Metropolitano, che nel prossimo futuro dovranno confluire nelle missioni del
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Si precisa, infine, che la Città Metropolitana non fa parte dell’Assemblea Territoriale
Idrica, né ha rapporti con AMAM spa, come si può facilmente verificare in base alla
disciplina in materia di risorse idriche di cui all’art. 3 comma 2 della legge regionale n.
19/2015.”

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