Il Green Pass “sottomissione di massa”: la protesta arriva a Messina

Scendono in strada anche a Messina i manifestanti del no al green pass, con un corteo che da piazza Antonello ha raggiunto piazza Unione Europea: cori, striscioni e qualche immancabile fakenews a mettere benzina sul fuoco di un disagio sociale che nel no al greenpass ha trovato uno sfogo alla legittima paura di chi sta attraversando gli effetti della pandemia. Che purtroppo non è finita: anche oggi a Messina si registra un morto per Covid19 e 38 pazienti in terapia intensiva.

Tra i presenti alcuni volti noti della poltiica locale, come l’ex assessore Dario Caroniti tra i professori universitari aderenti al Coordinamento LiberoAccessoUniME, nato in opposizione alla logica del Green Pass, e l’ex consigliere comunale Daniele Zuccarello di ritorno da Roma dove ha condiviso il palco con i neofascisti responsabili dell’assalto alla Cgil.

Tra gli interventi anche quello di un’infermiera che ha ricordato il collega Antonio Mondo, che lo scorso 30 agosto è morto per complicazioni che potrebbero essere state provocate dal vaccino, tanto che l’ospedale Papardo ha inviato una segnalazione all’Aifa per verificare l’eventuale nesso con la seconda dose Pfizer.

E poi alcuni studenti universitari, che al microfono hanno parlato di “potere farmaco-finanziario” contro il quale si stanno mobilitando.

Poco importa che i dati riferiti al Regno Unito, ad esempio, dove è stato rimosso l’obbligo di mascherine al chiuso e di ogni tipo di distanziamento, i contagi da coronavirus nel Regno Unito sono tornati a salire sensibilmente: ieri 45mila nuovi casi (su 1.045.000 tamponi), per un totale di 277.875 negli ultimi sette giorni, per un aumento di 32.060 (+13%) rispetto alla settimana precedente.

Il giorno in cui la Certificazione verde diventa obbligatoria per accadere al proprio posto di lavoro, pubblico e privato anche Messina dunque si unisce alla costellazione di iniziative sparpagliate sul territorio: picchetti alle fabbriche, scioperi al porto, blocco delle strade, sit-in ai tribunali, manifestazioni nelle piazze, coordinate tutte su Telegram, nei gruppi e nelle chat “No Gren Bass – Vinciamo insieme”, “No Green Pass – Adesso basta” e così via.

 

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