Caso Pickwick, i librai pronti allo sciopero della fame

di Michele Bruno – E’ stato interlocutorio l’incontro di ieri tra i rivenditori di libri usati del Club Pickwick e la Polizia Municipale agli uffici dell’Annona.

Restano molte difficoltà ancora, prima che si arrivi ad una soluzione. Certo qualcosa si muove, è arrivata la notizia da parte dell’Assessore Dafne Musolino della riapertura prossima del mercatino delle Pulci di Giostra (si legga qui), dove i librai del Pickwick svolgevano la propria attività in passato.

E’ evidente quindi che la vicinanza di una buona parte dei messinesi sensibili alla cultura, presente nelle ultime domeniche (si veda qui) a loro sostegno, sta avendo i suoi esiti.

Tuttavia ci vorrà qualche tempo, e questo vale anche per la proposta depositata da 10 consiglieri comunali, tra cui soprattutto i promotori della prima ora Cristina Cannistrà e Alessandro Russo, per un regolamento delle attività di vendita di oggetti usati.

In questo periodo di transizione la Municipale propone che il Club Pickwick si disponga sotto i portici di Piazza del Popolo. Ma questo porterebbe alla problematica di dover trovare poi un accordo con i privati che gestiscono le attività commerciali sotto i portici.

E’ stata ribadita la richiesta che si mettano in regola con l’occupazione del suolo pubblico ed è stato chiesto loro anche di costituirsi in associazione. Ma i membri del Circolo trovano complicata anche questa strada, per via dei costi che comporterebbe.

I membri del Circolo si riuniranno presto per decidere come rispondere a queste proposte, intanto si dicono «pronti allo sciopero della fame se la Municipale e l’Amministrazione non ci verranno incontro».

Ribadiscono anzi:

«Siamo un presidio culturale che esiste anche in altre città, vorremmo comprensione da parte della politica e delle istituzioni. La città ha bisogno di noi ed è la stessa Città che in massa ci ha chiesto di continuare».

C’è infatti anche una rivendicazione sociale e che a ragione può definirsi politica, il Club Pickwick si autodefinisce un’istituzione sociale, e di fatto lo è, per il servizio che offre ai cittadini e per il riconoscimento che in questi giorni sta ottenendo dai messinesi.

Renato Ciraolo è arrivato anche a citare più volte il giurista Santi Romano:

«le istituzioni nascono prima del diritto, prima delle norme e delle sanzioni. Norme e sanzioni si formano dopo, sulla base delle istituzioni già formate. Il Club è un’istituzione sociale, quindi abbiamo diritto a svolgere la nostra attività». 

 

 

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