Oggi a Piazza Municipio la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia

 

di Michele Bruno – C’è un’Italia che si ribella all’indifferenza, all’illegalità, alle mafie e alla corruzione che devasta i beni comuni e ruba la speranza. Un’Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona. Un’Italia che il 21marzo si mobilita per ricordare con momenti di lettura, di riflessioni e di incontri gli oltre 1000 nomi delle vittime innocenti delle mafie in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Anche quest’anno si è svolta la “Giornata della Memoria e del Ricordo delle vittime innocenti di mafia”, promossa da Libera, da Avviso Pubblico e anche dalla RAI, che dal 2017 è legge nazionale e quest’anno è alla sua ventisettesima edizione.

Il 21 marzo è ormai diventato un momento di riflessione ma anche di costruzione di relazioni e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, al fine di  costruire una memoria comune ed una consapevolezza rispetto al tema della lotta alla criminalità organizzata.

Una giornata che ha lo scopo di porre al centro del ragionamento collettivo la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a tutta la comunità.

Ma è anche il momento in cui dare spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate.

 

 

La XXVII edizione della manifestazione, denomitata “Terramia. Coltura – Cultura”, si è svolta a Napoli, dove ha luogo la manifestazione nazionale, mentre quella regionale si è tenuta a Vittoria.

Perché “Terra mia”? “per prendersi cura della nostra comunità locale e reinterpretare il nostro essere cittadini globale a partire dall’attenzione al contesto nel quale viviamo, alla nostra quotidianità”. Come ha spiegato Tiziana Tracuzzi, referente di Libera a Messina, nel suo intervento introduttivo.

Perché “Coltura” e “Cultura”? Perché si tratta di “due parole che si differenziano solo per una vocale, che ci restituiscono la necessità di un lavoro che prosegue in parallelo e tiene insieme l’impegno per il nutrimento della Terra con l’impegno per il nutrimento delle coscienze”.

Per “la rete di nomi e numeri contro le mafie” di Don Luigi Ciotti “a partire dall’enciclica Laudato Sì, ha assunto centralità il concetto di ecologia integrale, una dimensione attraverso la quale il rispetto dell’ambiente deve coniugarsi con politiche più eque, capaci di porre le basi per una reale inclusione tra i popoli e di diminuire la forbice che vede ancora oggi una parte del pianeta sfruttarne un’altra. Si tratta di un approccio che valorizza lo scambio tra l’ambiente naturale, la società, le istituzioni e l’economia, costruendo un piano di riflessione e di azione unitario, utile a invertire la rotta. Con l’arrivo della pandemia, infatti, è stato ancora più evidente che non c’è tempo da perdere, che l’impegno per recuperare gli esiti nefasti dello sfruttamento incondizionato delle risorse naturali dev’essere immediato e deve prevedere un corale impegno internazionale tra gli Stati. Per attivare questo nuovo paradigma però è necessario uno scatto culturale, che viene provocato dai movimenti giovanili per l’ambiente ma che non è ancora patrimonio di tutti.

Ma non si tratta di un’attenzione esclusivamente ambientale. Imboccare questa strada significa rivedere i rapporti di forza e centralità, ripensare alle forme di sopruso che quotidianamente vengono operate sull’ambiente per soddisfare un modello di consumo che non è più sostenibile, che piega i territori, i lavoratori, che omologa distruggendo le peculiarità locali, che impoverisce. Sappiamo che alla base della diffusione della cultura e della pratica mafiosa, così come corruttiva, c’è il bisogno, la mancata libertà che consente l’imposizione e l’assoggettamento. Si tratta di un sistema violento che riguarda molti ambiti e che possiamo disarmare, per recuperare sovranità, protagonismo e libertà. Dobbiamo impegnarci per comprendere a fondo tutte le forme di violenza quotidiana che viviamo nei nostri contesti, al fine di costruire risposte sociali capaci di interromperle, capaci di far crescere le radici di una cultura del cambiamento, non più procrastinabile”. 

Anche la rete di Libera a Messina promuove, replicando la formula dello scorso anno, la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, da Piazza Unione Europea (Municipio) nella mattinata, dalle ore 10:00. Come lo scorso anno la lettura ha coinvolto personalità del mondo dello Sport e  del mondo dello spettacolo e del Teatro, realtà fortemente colpite dalla pandemia mondiale.

Sono stati inoltre previsti numerosi Luoghi di memoria, principalmente negli Istituti scolastici cittadini e in provincia, nei quali, attraverso la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie e altre iniziative connesse, si rinnova l’impegno per una società giusta e libera.

Alla giornata di oggi sono stati presenti i rappresentanti delle tante associazioni che hanno costituito il Presidio di Libera a Messina e che ne fanno parte al livello nazionale, come i sindacati Cgil, Cisl e Uil, Arci ed Arcigay. Per i due sindacati erano sul posto il segretario generale di Cgil Giovanni Mastroeni e quello di Uil Ivan Tripodi, nonché i segretari di Flc Cgil Pietro Patti e quello di Uiltrasporti Michele Barresi. Per Arcigay “Makwan” Messina il Presidente Rosario Duca. 

Presenti anche volti noti della politica come il Prefetto Cosima di Stani, i consiglieri del PD Alessandro Russo ed Antonella Russo, la consigliera Cristina Cannistrà, il deputato regionale Antonio De Luca e la senatrice Grazia D’Angelo per M5S, Domenico Siracusano (segretario) e Maria Flavia Timbro (deputata della Camera) per Articolo Uno, Salvatore Sorbello, consigliere di Ora Messina, ed infine Massimiliano Milazzo di Volt e Renato Accorinti, ex Sindaco di Messina.

Cristina Cannistrà, con i colleghi Giuseppe Fusco ed Andrea argento, tra l’altro, poco prima avevano presentato le tre nuove intitolazioni di vie a tre vittime messinesi della Mafia, proprio da Palazzo Zanca.

Abbiamo intervistato molti di questi personaggi pubblici (qui), ma soprattutto Tiziana Tracuzzi, referente di Libera a Messina, in questo servizio.

 

 

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