Europee in Sicilia, liste non ancora chiuse: il PD in balia delle correnti, De Luca diventa “noponte” e fa flop

Si cominciano a delineare le liste dei candidati per le Europee nel collegio Isole, il più piccolo per numero, che prevede otto seggi per il Parlamento Europeo. Se la geografia politica dei partiti è ormai chiara, non sono invece ancora chiuse le liste, e soprattutto in Sicilia queste elezioni saranno una “prova” per gli equilibri interni di molti partiti, dalla Lega al Pd.

Lo scossone in casa leghista con la sospensione di Sammartino non aiuta certo a comporre una lista che mira almeno ad un deputato, con il senatore messinese Nino Germanà che punta tutto sul tema Ponte e la ex segretaria regionale Annalisa Tardino. Ma è al proprio interno che dovà fare i conti con l’ala “crocettiana” dei leghisti isolani: Ester Bonafede, candidata in quota UDC, ma anche l’attuale assessore di Schifani Mimmo Turano, a sua volta ex capogruppo dell’UDC.

In salita la campagna di Cateno De Luca, che malgrado l’incetta di sigle, non avanza nei sondaggi. E adesso anche la giravolta sul Ponte, con l’attacco diretto da un lato ad Occhiuto e dall’altro a Germanà, non sembra entusiasmare il suo elettorato. Che probabilmente continuerà a votarlo, ma di certo non riempie più i teatri, come accaduto al Vittorio Emanuele con una evidente tensione sul volto del leader di Sud Chiama Nord.

Questione di correnti anche nel PD che in queste europee sembra voler giocarsi più che uno scranno a Strasburgo: la capolistura a Elly Schlein, fortemente voluta dal coordinatore regionale Barbagallo, se è servita a piantare la bandiera politica non è servita a rendere agevole la composizione della lista. I malumori sono per il “secondo posto” per il senatore Antonio Nicita (sostenuto da Barbagallo e Provenzano) con il terzo nome in lista per la giornalista Lidia Tilotta (candidata indipendente) che scalza anche Pietro Bartolo che fino a ieri sbottava anche sui giornali. Chi resta silenzioso, ma è dato per il più quotato in termini di preferenze, è il deputato Ars Giuseppe Lupo, che tra i suoi “sponsor” ha il presidente della Commisione antimafia Cracolici, l’ex sindaco Enzo Bianco e persino il messinese Calogero Leanza. Domani è prevista una conferenza stampa e dovrebbe chiarirsi anche la presenza di una donna con in bilico addirittura tre nomi: Maria Flavia Timbro, già deputata con Bersani, Antonella Russo consigliera comunale e Aura Notarianni, già assessore regionale.

Più chiara la situazione in Forza Itaiia che punta tutto sulla capolista Caterina Chinnici e schiera gli assessori regionali, confidando in un ottimo risultato in Sicilia, dopo aver chiuso l’accordo con Noi Moderati di Maurizio Lupi e Saverio Romano e con l’Mpa di Lombardo. Sul fronte messinese la sfida per le europee è affidata a Bernadette Grasso, già assessore regionale alle auonomie locali e alla funzione pubblica.

Ancora non trapelano nomi dalla lista del M5S, con la sola eccezione di Giuseppe Antoci, così come per la lista Stati Uniti d’Europa alla cui capolistura è stata scelta Rita Bernardini, che ben incarna nella propria storia politica le aree rappresentata nella compagine formata da Più Europa, Italia Viva, Partito Socialista, Libdem, Radicali Italiani e L’Italia c’è.

Intanto si lavora in “casa” Fratelli d’Italia con alcuni nomi già individuati come quello di Giusi Savarino, deputata regionale eletta nel collegio di Agrigento e donna più votata tra i meloniani due anni fa con oltre settemila preferenze.

Anche Azione di Calenda continua la ricerca della chiusa, e da Messina lancia le uniche candidature certe: Sonia Alfano e Giangiacomo Palazzolo.

 

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